domenica 21 novembre 2010

Pan Verde

dall'entusiamo... alla distrazione... al pane
partendo dalla Sicilia e arrivando in Alto Adige,
 ovvero, piccola cronistoria di come ho dimenticato i deliziosi Pistacchi di Bronte nella dispensa...

Quando mi hanno regalato un sacchettino dei mitici frutti verdi e viola, presa dall'entusiasmo ho iniziato a cercare delle ricettine in cui il pistacchio fosse protagonista... ma poi si sa come vanno queste cose non vuoi sprecare il bene tanto prezioso e finisce che te lo dimentichi in dispenza. Per fortuna lo scorso finesettimana la mia memoria si è risvegliata, insieme alla voglia di un pane speciale che avevo intravisto nel libricino Il pane delle Dolomiti di Ploner Richard.

Pane Pistacchio

Il pane al pistacchio... Pan Verde.
La ricetta originaria prevede un mix di farine un po' più sofisticato, e altri ingredienti di origine animale, la mia versione punta tutto sul sapore del pistacchio, e sulla sua consistenza burrosa, con l'aggiunta di una nota dolce.


Sono adatti per la colazione, Sciroppo di Agave e Tahin tanto per fare un esempio, ma anche in versione salata con la classica salsa Tahin. Classica @_? ve ne parlerò meglio un altra volta, intanto assaggiate, la ricetta è sul blog della Cuoca Petulante.

Piccola nota:
* Ho usato la farina di TIPO 2 unicamente perchè conosco le farine del mio sacco e sapevo che quella che avevo in casa era una bella farina forte, se non l'avete potete aggiungere alla farina 0 della farina Manitoba.

** l' impasto è un po' pesante, se non vi fidate del vostro lievito e temete di dover aspettare troppo a lungo per una buona lievitazione aumentate pure la dose di lievito, ma non più di 8 g. altrimenti avrete un pane al lievito e piastacchi.

RICETTA:
per 8 panini
150 g di Farina Tipo 0
100 g di Farina Tipo 2*
100 g di Pistacchi di Bronte sbucciati
170 g di acqua
    5 g di lievito di birra fresco**
    4 g di sale
    1 Cucchiaio di Olio E.v.o.
    2 Cucchiaini di Malto di Mais


Mescolate e setacciate le farine, mettetele in una ciotola, al centro sbriciolate il lievito, aggiungete un po' di malto, sciogliete il lievito con poca acqua tiepida.


Tritate i pistacchi fino a ridurli in polvere, io ho usato il tritatutto piccolino, a bassa velocità.


IMPASTO:
Versate l'olio al centro, distribuite il sale e i pistacchi ai bordi.
Iniziate ad impastare, aggiungendo man mano l'acqua tiepida. Dovete ottenere un impasto abbastanza morbido. Lavorate un po' nella ciotola, poi trasferitelo sul tagliere, se necessario infarinatevi leggermente le mani o il piano di lavoro, impastate per circa 10 min. battendo ogni tanto la pasta sul piano di lavoro per 3 volte in modo da attivare la lievitazione. Quando la pasta è pronta incidete una croce e lasciatelo riposare in ciotola coperto da un telo umido fino al raddoppio.


L'impasto è piuttosto pesante,  aspettatevi una lievitazione lenta, munitevi di pazienza, trovatevi qualcosa da fare durante l'attesa... che so, per esempio un ottantina di Mini-Muffin così accendete il forno e la temperatura della cucina si alza :D


Terminata la prima lievitazione, mettete l'impasto sulla spianatoia, reimpastate leggermente e formate una pagnotella che poi dividerete in 8 spicchi. Lavorate gli spicchi, e formate dei panini tondi. Metteteli su una teglia ricoperta di carta da forno, copriteli con un telo umido e lasciate lievitare fino al raddoppio.


Anche qui ci vuole un po' di pazienza, ma potete tranquillamente approfittarne per mangiare circa una quarantina dei Mini-Muffin che avete fatto prima... 


Scaldate il forno a 220 C. Mescolate i due cucchiaini di malto con un paio di cucchiai di acqua, con l'aiuto di un pennello da cucina cospargete le pagnotelle con metà dello sciroppo. Infornate e abbassate la temperatura a 200 C per circa 18 min. Se vedete che il pane diventa troppo scuro copritelo con un foglio di alluminio.
Appena sfornati distribuite sui panini lo sciroppo rimasto, così diventano dolci e leggermente appiccicosi, moooolto golosi. 


Sono perfetti per essere surgelati, la sera prima tirateli fuori dal freezer, la mattina divideteli a metà, scaldateli leggermente su una piastra, e conditeli con quello che più vi attira... sembreranno panini freschissimi.


domenica 14 novembre 2010

Di forma e sostanza


Evilla Pre-yarn ancora lei... mi chiedo se questa dipendenza acuta sia dovuta all'odore pecoroso del filato, o sia più un'affinità di sostanza, adoro la sua leggerezza!


Ho vestito di Evilla pure le amiche, che per loro ha preso la forma di 2 Sagrantini, il bellissimo modello di Loredana. Ne ho parlato qui e qui. Ma dopo quattro bottiglie di Sagrantino si cambia modello e si cambia tecnica.

Sempre Evilla ma questa volta con un ago solo... l'uncinetto!

Lavorare con l'uncinetto mi piace, ma non ho molta esperienza, ho bisogno di pattern ben precisi, e soprattutto di schemi con i quali visualizzare il lavoro finito.
Abituata al  lavoro a maglia non riesco ad abituarmi alla compattezza dei lavori all'uncinetto, anche i lavori in pizzo, non sono mai abbastanza leggeri.
Con l'Evilla Preyarn invece è tutta un altra... sostanza!

La forma dello scialle mi ha conquistata, il lace non sembra troppo difficile, e gli schemi sono ben dettagliati.
Il modello originale prevede la ripetizione del motivo ad ananas per tre volte, io volevo solamente aggiungerne una in più, detta così sembra semplice  ma decidere come eseguire le ripetizioni non è stato semplice.

Per fortuna ho trovato queste immagini che aiutano a capire meglio la costruzione dello scialle.
Alla settima riga si imposta l'aumento di un'ananas (ma sta cosa degli ananas mi fa ridere... !) subito dopo il  primo motivo lavorato e subito prima dell'ultimo. Per cui da 4 ananas si passa a 8, si lavora fino alla riga 15. A questo punto seguendo il modello si lavora l'ultima serie di ananas prima della chiusura, senza aumenti aggiuntivi quindi da 8 si pasa a 10 motivi.

Modifiche:
Io ho lavorato una fila di motivi in più, ripetendo per un totale di 2 volte le righe dalla 7 alla 13. Poi ho chiuso lo scialle come da modello originale lavorando le righe dalla 14 in poi. Nella fila finale ho un totale di 14 ananas.

E' diventato subito il mio scialle preferito, è comodo non scivola mai e naturalmente è leggerissimo.

Lavorato in questo modo la forma non è esattamente uguale all'originale, quindi ecco... io... prima o poi ne lavorerò un altro più piccolo con la forma originale :-D sono appena uscita dal tunnel del Sagrantino ed entro in quello del Curacao...non mi farà male al fegato?

mercoledì 10 novembre 2010

Metti un finocchio a cena - Buon appetito Mr. B!

Ieri ho letto dell'iniziativa sul blog di Ciami Try2K, e per una volta mi sono detta -voglio partecipare!-
a questa ironica, corale e rumorosa manifestazione di indignazione  come la definisce La Gaia Celiaca promotrice dell'iniziativa insieme a Madama bavareisa.  Sui loro siti trovate l'elenco delle adesioni e delle ricette.


Perchè ogni tanto bisogna uscire dai propri spazi... anche se costa fatica, anche se significa passare una nottata a spadellare quando sei troppo stanca per farlo.


Perchè anche io sono indignata
Perchè anche io dissento
Perchè diciamolo non se ne può più di tutte le affermazioni omofobe e sessiste di Mr. B

Perchè  lo so che quasi tutti i giorni ci capita di sentire battute omofobe e sessiste, o di vedere atteggiamenti che esprimono appieno la paura del diverso. Non dissentire equivale a leggittimare, non proprio, non sempre, ma a volte serve qualcosa di più, perchè chi si è assunto il ruolo di rappresentarci  tutti, non ci rappresenta affatto... e se è così dobbiamo dimostrare il nostro dissenso con tutti i mezzi che abbiamo a nostra disposizione.


Dissento con ironia e  rispetto,
perchè la diversità è una ricchezza,
le discriminazioni impoveriscono.

Partecipo con la mia cucina diversa proponendovi una ricettina in bianco e nero, dolce e salata...

Finocchi Diversamente Caramellati, con Riso Venere Dolcesalato 

e visto che si parla di cibo, due parole sui finocchi non possono mancare... che fatica cucinarli :D
Io li mangio l'orto ne è pieno, ma a merenda! 
Finocchi sgranocchiati come spuntino, fantastici quelli che compro dal verduraio siciliano, sanno di liquirizia, per non parlare dei centrifugati con le arancie, anche queste dallo spacciatore siciliano, per me i finocchi sono frutta :D sono diversa e ne vado orgoliosa. Ora come ti cucino la frutta per cena?




RICETTA:
per 4 persone

140 g di Riso Venere
2 Cipollotti Rossi
2 Cucchiai abbonanti di Uvetta
Sale
(piccola nota: sono sicura che una mela verde ci sta benissimo, stufata insieme alle cipolle, ma in casa non ne avevo e in piena notte non sapevo proprio dove trovarle!)

4 piccoli Finocchi
Malto di Mais
Mandorle

Cuocete il Riso nella pentola a pressione per circa 15 minuti, non deve essere completamente cotto.

Tagliate i finocchi a spicchi, e cuoceteli in forno, su una teglia rivestita di carta da forno, copriteli con un foglio di alluminio ma senza sigillare la teglia, l'alluminio serve solo per proteggerli. Appena diventano teneri teneri, toglieteli da forno e adagiateli su una teglia, in uno strato compatto.

Soffriggette a fuoco lento con poco olio la cipolla tritata, non troppo finemente, se necessario aggiungere poca acqua, cuocete per una decina di minuti. Aggiungete l'uvetta, il riso, salate. Portate a cottura il riso aggiungendo man mano brodo vegetale caldo. 

Tritate grossolanamente le mandorle, mescolate 1 cucchiaio di malto di mais ad un paio di cucchiai di acqua tiepida aggiungete le mandorle e distribuite sui finocchi. Se volete potete aggiungere altro malto a filo, dipende da quanto li volete dolci. Rimettere la teglia in forno caldo e lasciare caramellare per 10-15 minuti. Se necessario coprire la teglia con un foglio di alluminio.

Quando il riso è cotto, mettetelo in piccoli stampini di alluminio, quando si sarà intiepidito sarà facile sformarlo. Servitelo con i finocchi diversamente carammellati.

lunedì 8 novembre 2010

Il mercato d'autunno

Volevo scrivere dei mie lavori da maglista...

...ma ieri mattina sono uscita di casa per fare le foto, 
e ho trovato il mercato dei prodotti agricoli della zona, 
figuriamoci se potevo resistere a tutti questi colori e sapori!!!!




Ho fatto una scorta considerevole di prodotti a Km0, tutto tranne l'aglio di Voghiera, anche se c'è qualcuno pronto a giurare che è delizioso, io sono peggio dei vampiri e l'aglio proprio non lo reggo.
In compenso mi sono comprata un bel po' di scalogno, le noci, il riso e con grande forza d'animo ho resistito alla tentazione di comprarmi tutte le marmellate in vendita.

Le occasioni per acquistare direttamente dai produttori di certo non mancano nell'area del Ferrarese, io poi vengo dalla campagna :D e sono abituata a comprare i prodotti del vicino di casa, o a rubarli nell'orto dei genitori!!! ma girovagare per Il mercato del contadino nella piazzetta comunale è veramente una gioia. E' un buon modo per ricordare a tutte le persone che non vedono più in là del proprio supermercato, che i prodotti non nascono nelle vaschette di plastica trasparenti.


Negli ultimi anni ho visto un impegno sempre maggiore da parte delle aziende agricole (che va bè ci guadagnano... ma ci guadagnamo anche noi!) per offrire i loro prodotti al maggior numero di persone, riscoprendo prodotti antichi come le cotogne. Oltre a zucche e verdure di ogni tipo si trova il riso in tutte le varietà, legumi secchi, verdure sott'olio, sott'aceto, marmellate, mostarde, e conserve. Direi che non manca proprio niente per riempire le nostre tavole ^_^.




A volte basta poco... a volte sembra tutto complicato...
Si parla tanto di Gruppi di Acquisto Solidale, di Aziende Agricole che vi portano la verdura a domicilio, di campagne per l'adozione di un orto... in realtà in molte zone italiane basta fare due passi fuori dal circuito cittadino, per acquistare direttamente dai produttori. Sento molte persone che si lamentano, perchè le aziende agricole hanno prezzi da supermercato. E' vero! i prodotti freschissimi a Km0 costano come i prodotti semi-rinsecchiti che vendono in offerta al supermercato, non sto a dilungarmi sulle differente qualità dei prodotti, ma pare che a qualcuno sfugga questa differenza.

Il Biologico rimane sempre la scelta migliore, ma nelle mia zona vi sono poche aziende che praticano questo tipo di coltura,  in ogni caso preferisco un prodotto fresco, dal contadino o dal fruttivandolo, piuttosto che un prodotto Bio fuori stagione. Ho visto anche gente acquistare a peso d'oro zucche argentine biologicissime! Contraddizioni eco-salutiste?

venerdì 5 novembre 2010

Mattonella di Miglio alla Zucca

Cibo dolce, perfetto per l'autunno.
Se devo scegliere tra dolce e salato la mia scelta cade sempre sul dolce, in autunno questa tendenza è ancora più forte, per fortuna i prodotti di stagione ci offrono tanti sapori dolci dalla zucca alle castagne, per superare questo momento di transizione verso il freddo inverno.

Sembra strano, ma la voglia di dolcezza può essere appagata preparando piatti come questo, sani e senza traccia di zucchero, un po' di autocontrollo e la glicemia è salva. Se funziona con me dovrebbe funzionare più o meno con tutti. Ho sempre avuto problemi a tenere sotto controllo gli sbalzi glicemici, e ho sperimentato in prima persona gli effetti benefici delle verdure dolci e dei cereali in chicco.


Il Miglio?... se non lo conoscete chiedete al vostro Canarino!!!
Forse c'è ancora qualcuno che pensa al miglio come cibo per uccelli, in realtà è un ottimo cereale, dal punto di vista nutrizionale è il migliore, inoltre è estremamente versatile, si può cuocere e mangiare semplicemente condito con verdure di stagione, si possono far polpette e mattonelle, e si può usare direttamente nei prodotti da forno. Si si... sto proprio cercando di mettere insieme una ricettina di pane al miglio!!!

E' molto ricco di ferro, per cui non dimenticare di includere nel pasto un po' di vitamina C, ecco spiegato il broccolo di contorno :D, la cottura anche se leggera e a vapore distrugge comunque parte dei nutrienti dei cavoli, meglio mangiare anche qualche cimetta cruda, se questo è troppo... c'è sempre il succo di limone.

RICETTA:

150 g di Miglio
180 g di Zucca già cotta
100 g di piselli
1 gambo di Broccolo e qualche cima
1 cipolla piccola
2 cucchiai di farina
curcuma
Sale
Pepe

Miglio cottura base:
Portate ad ebollizione una quantità di acqua pari a 3 volte quella del miglio.
Tostate leggermente il miglio, salate l'acqua con un pizzico di sale grosso, e versarla nella pentola con il miglio cuocere fino a quando l'acqua non viene totalmente assorbita.
In questo modo i chicchi rimangono croccanti.

Cuocete il miglio come da cottura base.

Tritate parte della cipolla e soffriggetela con poco olio, unite il gambo di broccolo tritato e i piselli.
Salate, aggiungete poca acqua e lasciate stufare finchè i piselli non saranno cotti.

Scottate le cimette in poca acqua, o se avete tutto il broccolo cuocetelo leggermente al vapore così potete servirlo come contorno.

In un altra pentola soffriggete la restante cipolla, aggiungete un cucchiaio abbondante di curcuma, aggiungere la zucca e lasciare insaporire mescolando, unite poca acqua sempre mescolando finchè non avrete una crema morbida.

Quando il miglio si è intiepidito, unite i piselli e il gambo di broccolo, aggiungete la zucca e la farina mescolate amalgamando per bene il tutto. Aggiustate di sale, pepate.
Spezzate con le mani qualche cima di broccolo e distribuitele sul fondo dello stampo, versare il composto di miglio, coprite con un foglio di alluminio, infornate a 170° per circa 25 min.
Una volta intiepidito sarà semplice sformarlo.

lunedì 1 novembre 2010

Torta Carruciola #2

A volte ritornato, vestite a festa!



L'inverno scorso avevo pubblicato la ricetta della Torta Carruciola, ma mancava ancora qualcosa,
e l'occhio vuol la sua parte
la torta era buona ma non era bella... 

L'incontro della torta con la marmellata di more della Cri è stato fatale, 
per la torta e per la marmellata :D non certo per me che ho potuto godermi un dolce perfetto ^_^!

La marmellata di more della Cri, non la trovate nel negozio sotto casa, ma potete sostituirla con un altra marmellata dal sentore di bosco, anche se non sarà falice trovarne una
con il giusto equilibrio tra dolce e aspro.

TORTA CARRUCIOLA A FESTA

Seguite la ricetta della torta che trovate qui.
Se non volete usare la panna di soia sostituitela pure con olio di oliva o di girasole.

Tritate grossolanamente 20g di nocciole, mettetele in una ciotolina e unite 1 cucchiaino di malto di mais e 2 cucchiai di latte di soia. Mettete la torta in una teglia quadrata e distribuite sopra il composto di nocciolo. Infornate e cuocete come da ricetta. Il malto con il calore del forno caramella e formerà un bel rivestimento croccante sulla torta. Quando la torta si raffredda taglietala a metà e farcitela con la marmellata.

Nel frattempo ho anche studiato :-D la farina di carrube usata nella torta viene dalla polpa delle carrube, mentre la farina comunemente usata come addensante deriva dai semi di carruba.