sabato 26 dicembre 2009

Zuppa... tiramisù!!!

Più che il nome di una ricetta,
questa è una piccola preghiera!
...è che sono pigra tanto pigra che se non ci fosse la Cri quest'anno rimanevo pure senza biscotti!!!!

La ricetta che propongo io invece è perfetta per le/i cuochi affetti da pigrizia e i commensali che hanno bisogno di un tirami su.


Un misto tra una zuppa inglese (dolce tipico del Natale in famiglia!) e un Tirami sù, dolce tanto buono quanto supercalorico.

Contiene cacao guaranà e caffè è buonissimo equo-solidale vegan e riesce sempre...

INGREDIENTI:
per 6/8 persone
1 confezione di biscotti secchi
meglio se senza latte uova burro ecc... :)!
1 busta di preparato per budino alla vaniglia e guaranà
1 busta di preparato per budino al cacao e caffè
1 l di latte di soia al naGiustificaturale
2 cucchiaini di zucchero integrale di canna
12 cucchiai di panna di soia
1 tazza di caffè d'orzo dolcificato con zucchero di canna

Preparate i budini, stemperando il preparato con poco latte di soia, e aggiungendo in seguito un cucchiaino di zucchero e 6 cucchiai di panna di soia, infine aggiungete tutto il latte (0.5 l per budino) portate a ebollizione e lasciate cuocere qualche minuto.

Intingete i biscotti nel caffè d'orzo, e usateli per rivestire una teglia, versate prima il budino bianco, mettete un altro strato di biscotti e versate il budino al cacao.
Nella foto ho messo biscotti anche sopra, ma secondo me sono di troppo!!!

Lasciate raffreddare...mangiate e tiratevi sù :D

domenica 20 dicembre 2009

La Neve!!!!

mi è bastata la nevicata di una notte, per mettere da parte la pigrizia....
con la quale di solito passo i miei fine settimana!


un giro attorno al castello


i riflessi della neve nell'acqua hanno catturato tutta la mia attenzione



ma poi il freddo ha vinto
ed è finito tutto a cioccolata calda e tarallucci :)




mercoledì 16 dicembre 2009

Murano Burano e Torcello

Nella laguna di Isole ce ne sono tante, ma io avevo una meta ben precisa, e ho optato per il giro classico Burano Torcello e Murano. Tre isole molto diverse tra loro, basta una giornata per questo giro, si parte dall'imbarco traghetti Fondamenta Nuove a Venezia.


Ci vogliono circa 40 min. per raggiungere Burano.
Una piccola isola di puro colore, non posso fare a meno di chiedermi come sarebbe svegliarmi tutte le mattine in un arcobaleno di casette, in mezzo alla Laguna.


Sull'isola le donne lavorano i famosi merletti di Burano.
Passeggiando per le strade -oops le strade son canali :) diciamo i marciapiedi!!- si possono ammirrare i bellissimi corpetti realizzati con questa tecnica dalle donne dell'isola.




Da Burano si prende il Traghetto per la vicina Torcello.
Il paesaggio cambia completamente, l'impressione è quella di un'isola quasi disabitata, la passeggiata turistica affianca il canale, lungo il quale si trovano locande, ristoranti e tanti gatti :)

Sino ad arrivare allo splendido complesso religioso, nella piazza dell'Isola.


Da Torcello si rientra a Burano, per poi prendere il traghetto verso Murano.
Murano è sicuramente la più famosa tra le isole veneziane dista pochi minuti dalla città, la sua fama è dovuta principalmente alla lavorazione del vetro che tutti conosciamo.

Vista dalla laguna Murano ha un aspetto prevalentemente industriale, sono le fornaci del vetro.


Mi aspettavo un'isola diversa, credevo di ritrovare almeno in parte gli splendidi colori di Burano.




Invece ho scoperto un'isola in bianco e nero.


Quasi che il vetro abbia assorbito tutti i colori, per risaltare ancora più splendente.


Nei negozi si trova di tutto, dalle piccole miniature in vetro, ai lampadari kitschissimi, ai gioielli più preziosi, la cosa complicata è trovare delle perline per realizzarseli da sole i gioielli.
Girando e girando per le vie del centro ho trovato un unico negozio che le vendeva, lo trovate sul marciapiede Riva Longa -ho imparato a non chiamarle strade :)- è un negozio piccolissimo pieno di perle e perline di ogni forma e tipo.



COME RAGGIUNGERE LE ISOLE:
le isole della laguna sono collegate a Venezia da linee di vaporetti,
che funzionano come le linee di autobus urbani in qualsiasi altra città.
In particolare per raggiungere Burano e Murano, si deve prendere la linea LN da Fondamenta Nove, qui il link alla mappa dei collegamenti.
I passaggi sono frequenti, qui il link degli orari ma non so se siano aggiornati.
Alle fermate dei vaporetti si trovano le tabelle con gli orari.

I trasporti a Venezia sono piuttosto costosi, € 6.50 per 1 ora, per il tour delle isole conviene acquistare un biglietto da 12 ore. Qui il link delle tariffe.

sabato 12 dicembre 2009

Venezia

Venezia

E' bello lascirsi stupire da questo meraviglioso luogo, conosciuto, vicino eppure misterioso.

Una città con i canali al posto delle strade, un luogo senza tempo che vorrei dire immutabile, ma non si può, perchè Venezia e la sua laguna sono un patrimonio fragile, che pretende grande rispetto, e si sà turismo e rispetto non sempre si accordano.

Il treno attraversa la stretta lingua di terra che collega Venezia alla terra, e si arriva in un altro mondo, dove tutto sembra funzionare in modo diverso, è un viaggio di pochi Km. eppure mi sembrano migliaia. Appena uscita dalla stazione ferroviaria, voglio addentrarmi subito tra calli e canali, per allontanarmi il prima possibile dal lungo ponte che mi riporterebbe a casa.

Se i turisti non sono troppi, la città ti accoglie tranquilla ma indafarrata, mi accorgo che Venezia è dei Veneziani che lì sanno vivere, io sono una turista e non saprei come si fa in una città dove le strade son canali.

Venezia

Non servono mappe, perchè perdersi tra le calli è il vero lusso del turista e, se proprio si sente il bisogno di ritrovarsi, basta seguire i cartelli gialli che indicano la strada per San Marco. Una piccola cartina comunque è consigliabile perché, a meno che non si alloggi direttamente sul Ponte di Rialto o sul Campanile di San Marco, può risultare difficile ritrovare il proprio albergo.

Venezia

La città stranamente non è affollata, e noi abbiamo tutto il tempo per perderci e ritrovarci.
Quasi ci dimentichiamo di essere nella città più romantica del mondo, ce lo ricordano le file di gondole parcheggiate ai lati della piazza, e uno splendido tramonto con vista sulla laguna, quest'ultimo decisamente più alla nosta portata.

Venezia

Venezia

Dalla piazza ci siamo diretti sino all'Arsenale, perdendoci nel Sestiere il Castello per poi arrivare a Fondamenta Nuove. Un itinerario che si allontana dalle chiassose vie commerciali per inoltrarsi in uno spazio tranquillo e suggestivo.

Venezia

Sono partita con la testa piena di luoghi comuni sulla città, supportati anche dalle mie esperienze passate, invece ho scoperto un luogo vivibile e alla portata di tutti, non ci sono solo i caffè in piazza San Marco. Si possono trovare tanti piccoli bar dove un panino costa come in una qualsiasi altra città, ci sono ottime pasticcerie un po' caruccie, e splendidi forni dove si possono comprare dolci a volontà oltre a uno splendido pane. Per la cena oltre ai ristoranti che per assecondare i turisti più esigienti servono i famosi spaghetti alla bolognese, ci sono tante piccole osterie dove si beve e si mangia pesce. E' inutile che prosegua in questa direzione sono sicura che Venezia offre molto dal lato gastronomico ma non fa per me. Si trovano anche tante pizze take away e kebab, la qual cosa pare non faccia troppo piacere all'amministrazione veneziana.

Venezia

Non si trovano ristoranti specializzati in cucina vegetariana o vegan, siamo rimasti a Venezia due sere e abbiamo sempre cenato al ristorante Kosher Gam Gam. Il ristorante serve carne pesce e splendidi piatti Vegan, i prezzi sono nella media le porzioni abbondanti: condividendo un cus cus, senza perdersi il lor ottimo antipasto e assaggiare un contorno di verdure si spenderanno circa 20€ a persona. Consiglio di prenotare perchè il ristorante è piuttosto affollato.

Venezia

Non poteva mancare una visita alla Collezione Peggy Gugghenaim. Vi si trovano splendidi capolavori dell'arte italiana ed americana dell'inizio del ventesimo secolo, esposti a Palazzo Venier dei Leoni. Affacciandosi sul Canal Grande dal ponte accanto alla galleria dell'accademia non si può non notare lo splendido palazzo bianco che fu l'abitazione della stessa Peggy Gugghenaim. Splendido, ma incompiuto, il palazzo, la cui costruzione è iniziata a metà del '700, si accorda perfettamente allo stile moderno dei primi del '900.
E' un museo piccolo, ma estremamente ricco e, soprattutto, rappresentativo dell'impegno e dell'importante contributo di Peggy Gugghenaim nel far conoscere l'arte moderna.
All'interno numerose fotografie ritraggono Peggy contornata dai capolavori esposti che arredavano la sua casa.
Eccezzionale la mostra sui capolavori futuristi, allestita fino a fine dicembre negli spazi della collezzione.

Il tour di Venezia finisce qui, ma il racconto del mio piccolo viaggio continua con la visita alle tre isole Veneziane più conosciute, Burano Torcello e Burano.

giovedì 10 dicembre 2009

Cenerentole contemporanee

Le scarpine a maglia della nonna,
o per meglio dire le cenerentole della mamma di Chiara.

Quasi tutte noi magliste abbiamo in giro per casa decine di paia di scarpine da letto della nonna
io sospetto di averne anche un paio della bisnonna :)
ma diciamoci la verità calde son calde ma proprio moderne no!!!


Con questo modellino di Chiara invece potete avere i piedini caldi senza rinunciare allo stile.

Le mie sono un po' strane lo ammetto, ma mi piacciono così dispari e colorate.
Per realizzarle ho usato degli avanzi di Kauni, e sono sicura che ogni volta che mi rimmarrà un po' di Kauni realizzerò un paio di cenerentole.

Le mie scarpine sono una taglia 39-40 (87 maglie di avvio), devo dire che non è stato semplice trovare la misura giusta ci sono riuscita solo alla terza scarpina ma adesso ho capito il trucco è posso realizzarle in qualsiasi taglia, con qualsiasi filato.


Il lavoro parte dal centro della suola, io ho avviato le maglie con un filato di scarto, che poi ho eliminato, per riprendere le maglie e cucire le due parti a punto maglia. In questo modo si evita la cucitura sotto il piede che può essere un po' fastidiosa. Comodissimo l'avvio provvisorio con l'uncinetto, trovate un tutorial qui e qui.

Ho seguito il modello, eseguendo gli aumenti centrali raccogliendo il filo tra una maglia e l'altra e lavorando un diritto ritorto.

Per avere scarpine più alte dopo aver eseguito le diminuzioni indicate nel modello, ho continuato la lavorazione a maglia rasata diminuendo 1 maglia ai lati della maglia centrale, ogni giro a diritto per 3 volte. Nel corso dell'ultimo giro a diritto ho diminuito sia le maglie centrali che 1 maglia all'inizio e alla fine del ferro.

In questo modo si torna al numero esatto di maglie montate all'inizio del lavoro.
L'ultimo giro a rovescio ho chiuso tutte le maglie. Ho cucito la scarpina ed eseguito un giro a punto gambero con l'uncinetto.

Per la taglia: fate un piccolo campioncino montando circa 19 maglie, lavoratelo eseguendo gli aumenti del modello ai lati della maglia centrale una volta finito misurate la lunghezza del campioncino al centro, e moltiplicatela per due. Misurate la lunghezza del piede, sottraete la misura trovata prima, la lunghezza che ottenete è quella delle maglie di avvio.

Detta così pare un po' macchiavellico ma funziona, sopratutto se come me, non siete calziste e non avete un'idea delle taglie dei piedi.


domenica 29 novembre 2009

L'Autunno in giardino

I frutti dell'Autunno...


...le Nespole

nespole

...e i cachi

cachi

I colori del Ginko...


...e quelli dell'acero


e ora date un'occhiata qui al lavoro di Nebbiafitta...i colori sono incredibili l'Evilla riprende le più belle sfumature della stagione, questa sciarpa assomiglia a un acero a un giardino autunnale...e perchè no a una splendida sciarpa :)



mercoledì 18 novembre 2009

Evilla Preyarn

filato non filato
tanto che verrebbe voglia di filarlo :)

L'ultimo ritrovato in fatto di droghe lanose!

Io adoro le lane grezze, un po' puzzone, non troppo lavorate per cui mi sono innamorata subito di questo filato, al primo impatto spaventa un po', il filo è fragile si spezza facilmente, ma si riattacca in un attimo, basta avvicinare i due capi e attorcigliarli leggermente.

Sotto questo aspetto è un filato decisamente divertente, per quanto delicato se proprio sei un po' pazza e sadica (io evidentemente lo sono!) puoi decidere di torturare la povera matassina per realizzare uno scaldacuore come questo qui sotto.


Ho preso una pizza di Evilla ho separato colori e sfumature, poi ho doppiato i fili creando altri gomitoletti...si di più non potevo torturarla!

Ma il risultato mi piace moltissimo, il modello di per se interessante, rende tantissimo con l'Evilla lavorata doppia, in quanto il capo lavorato diventa estremamente elastico e caldo anzi caldissimo.


Il modello gratuito lo si trova su ravelry, piccolo problemino è scritto in francese, ma per fortuna basta osservare attentamente il disegno e le misure per realizzarne una propria interpretazione.



Sono partita dalla fascia dietro lavorata a coste 1/1, una volta eseguito il bordo ho continuato la lavorazione a maglia legaccio. Nel primo giro ho chiuso per 5 cm. le maglie del bordo sul lato destro, ho continuato con maglie a diritto fino a 5 cm. dalla fine e ho ripreso la lavorazione a coste. Nel secondo giro ho chiuso per 5 cm. le maglie sul lato sinistro. Da questo punto in poi ho iniziato ad aumentare le maglie ai lati seguendo le misure dello schema.

Come potete vedere dalle immagini ho modificato lo scollo, per inserire qualche giro in viola.

Una volta terminati gli aumenti ai lati avrei dovuto avviare 5 cm. di maglie in rosso ai lati esterni, ma avevo poco filato, così ho preferito lasciare lo spazio per il bordo anche sui lati davanti. Inizialmente questa soluzione non mi è piaciuta, mi sembrava che il modello perdesse parte della sua particolarità.

I bordi in viola sono lavorati riprendendo le maglie lungo i lati dove sono stati realizzati gli aumenti. Mentre il bordo viola della parte davanti diritta (sul lato esterno) è lavorato riprendendo le maglie sul bordo e collegando il lavoro in verticale man mano che si eseguono i giri.

Nei collegamento devo aver fatto molti errori, non so se esista una tecnica precisa per realizzarli, il lavoro sarebbe risultato molto più regolare se lo avessi cucito ma con l'Evilla è quasi impossibile esegire cuciture il filo si spezza troppo spesso.

Infine ho lavorato la parte finale con il filato in colore misto, realizzando le fascie con le asole che poi si collegheranno ai bottoni attaccati al bordo lavorato all'inizio.

domenica 15 novembre 2009

Fettine di Cavolfiore

C'è chi dice
crudo e vitale

negli ultimi anni ci sono sempre più persone che hanno scelto di cibarsi unicamente di cibo crudo
per poter assimilare al meglio gli elementi nutritivi dei cibi.

Non ho mai pensato di diventare crudista, ma di certo non si può negare che la cottura disperde in gran parte i sali minerali e le vitamine contenute nei cibi.
Io preferisco alternare diversi tipi di cotture e non cotture per una stessa verdura...parlo solo di verdure perchè per cereali, semi oleosi, e legumi il discorso è diverso.



I cavoli sono le verdure invernali per eccellenza.
Io li adoro tutti, dal più piccolo al più grande.
Sono un cibo medicina ricchissimo di elementi nutritivi, l'eccessiva cottura, li rende puzzolenti e indegesti oltre che inutili come nutriente.

Mangiateli crudi, scottateli leggermente a vapore o stufateli in pochissima acqua dipende da tipo di cavolo saranno deliziosi e perfettamente digeribili e sani.

Per questa volte propongo un insalata di cavolfiore con carote e noci.

Cercate un cavolfiore bio perfetto, e fatelo a fettine sottili, tagliate a julienne le carote, aggiungete una noce per ogni persona. Condite con sale pepe olio e aceto di mele.



domenica 8 novembre 2009

Animaletti

Ancora Amigurumi
sono una droga se inizi non la smetti più

ho passato le mie vacanze lavorando pinguini sulle spiagge sarde...


una volta rientrata a casa però sono stata assalita dai dubbi,
i pinguini dovevano partire per la Baviera,
si lo so... questi animali sono abituati ai climi freddi,
ma questi sono nati sotto il sole sardo!!!

Alla fine ho preso una desione... e prima della partenza ho provveduto
ad imbacuccare per bene i miei amigurumi,
così non rischiavano di arrivare a casa di E con il raffreddore :) .

ora sono al sicuro e al calduccio nelle mani di woolandneedles...

ma mi rimane comunque un dubbio

le tartarughe di Nadia dove sono andate?


non troppo lontano credo! sono piuttosto lente, la foto risale a qualche mese fa, e pare che una non si sia spostata da casa di Nadia, mentre l'altra deve aver fatto solo pochi chilometri!

Le tartarughe sono state realizzate da Nadia, il modello lo trovate sul sito della Lion Brand, mentre il ricamo delle linee del carapace è una sua idea originale e casuale :)
Devo dire che sono veramente belle, mi sa che ne realizzerò qualcuna anche io!

Sformatini della prima zucca

Come sempre sono in ritardo
ma per fortuna le zucche sono arrivate puntuali anche quest'anno.

L'autunno è la mia stagione preferita,
pioggia, freddo... magari pure un po' di nebbia,
decisamente in linea con la mia voglia di tepore casalingo.

...e cibo

fichi uva castagne funghi broccoli zucca



La ricetta (come si nota dalla foto!) è una creazione settembrina, dove ho usato le prime zucche comprate dal vicino di casa, credo che il suo nome sia Zucca Delica, io familiarmente la chiamo
zucca verde piccola del vicino
che arriva
sulla tavola prima delle altre e che fa tanto autunno!!!

La ricetta è assolutamente da preparare il giorno prima, e diventa sempre più buona man mano che i giorni passano :D new faccio in quantità e per una settimana si mangia!

INGREDIENTI:
per 8 sformatini
300 g di polpa di zucca delica
150 g di lenticchie rosse spezzate
80 g di panna di soia
2 cucchiai di fecola di patate
misto aromatico per soffritto
dado vegetale
salvia
noce moscata
1 pomodoro facoltativo

Lavare accuratamente le lenticchie.
Tagliare a tocchetti la polpa di zucca.
Soffriggere il misto artomatico con poco olio, aggiungere le lenticchie e la polpa di zucca, lasciare insaporire un minuto, poi aggiungere poca acqua, il dado vegetale e lasciare stufare a fuoco basso per circa 20 m. Se necessario aggiungere poca acqua durante la cottura, alla fine si deve ottenere un composto piuttosto asciutto.

Frullare il tutto con il frullattore ad immersione, aggiungere la panna, la fecola aggiustare di sale e insaporire con poca noce moscata e la salvia.

Ungere delle ciotoli in alluminio ( tipo usa e getta che potete riutilizzare ^_^ ) riporre sul fondo una fetta di pomodoro (se di stagione!) Versare la crema nelle ciotole, coprirle con un l'alluminio e cuocere in forno a 170° per 15 min., scoprire e lasciare cuocere altri 5 min.


sabato 24 ottobre 2009

Stitch markers dalla Baviera

Chiedo scusa pubblicamente ad Elisa woolandneedles
per il ritardo dei miei pinguini
partiti solo in mattinata...
ok...
chi mi conosce bene sa che un ritardo di un mese per me è fisiologigo
ma per chi non mi conosce?!?!
ok...
la smetto che altrimenti dopo mi rimane solo l'autotortura con il cilicio :D
spero solo e lo dico piano piano che le poste italiane non peggiorino la mia precaria situazione :D

Credo che le magliste si possano dividere in tre categorie:

- quelle che... i marcapunti? e cosa me ne faccio io ricordo sempre tutto...
cioè voglio dire ho 250 punti sul ferro circolare ho gia lavorato 50 righe a maglia rasata...
ma mi ricordo perfettamente quale è la maglia iniziale (una a caso tanto poi mica si vede)!!!

- quelle che...e no io ai pirimpelli della clover non ci rinuncio!

-quelle che...io i marcapunti li uso per uscire la sera!



Io facevo
parte delle prime due categorie, con prevalenza della prima a causa della mia arcinota pigrizia, i pirimpelli me li compro ma se non sono a portata di mano al momento del bisogno non vado di certo a cercarli :D
...e ora grazie a Elisa woolandneedles
posso tranquillamente inserirmi nella terza categoria guardate e ammirate quanto è brava...




Sono bellissimi e soprattutto molto utili, si vede che sono stati realizzati da una maglista che conosce bene le esigienze del lavoro, in ogni gruppo c'è uno stitch marker diverso, per indicare la maglia iniziale il cavo è sottilissimo, in questo modo non crea alcun disturbo durante il lavoro, cosa che invece mi capitava spesso con i marcapunti commerciali.



il lavoro a maglia è ancora più piacevole adesso...GRAZIE!




domenica 11 ottobre 2009

Torta autunnale al profumo di fragola

Ho detto profumo...


delle fragole c'è solo il profumo :)
solo prodotti di stagione nello spaziofornodib...

...e allora non può essere altro che uva fragola!

Adoro questa torta, superveloce e quasi dietetica, ma purtroppo riesco a realizzarla solo un paio di volte all'anno, nel breve periodo in cui trovo sulle bancarelle del mercato l'uva fragola.

L'idea è nata da una torta ciambella che viene fatta
nelle mie zone con l'Uva di Clinto.

Oltre ad aver eliminato tutti i prodotti di origine animale e lo zucchero,
sono stata costretta a sostituire l'Uva di Clinto con l' Uva fragola, visto che ormai nelle nostre campagne la prima è sempre più rara.

INGREDIENTI:
per una tegli di 22 cm. di diametro

240 g di farina TIPO 2
40 g di maizena
200 g di uva fragola
150 g di succo di mela limpido
60 g di malto di mais
40 g di olio e.v.o.
la buccia di 1/2 limone grattuggiato
1 bustina di cremortartaro
poco zucchero di canna per decorare (facoltativo)

Mettere in una ciotola l'olio, unire il malto e la buccia del limone, mescolare leggermente.
Setacciare la maizena e unirla agli altri ingredienti nella ciotola, mescolando fino ad ottenere una specie di crema.
Aggiungere il lievito alla farina.
Sempre mescolando unire al composto la farina ed il succo mela, infine aggiungere l'uva.
Per decorare la torta potete spolverarne la superficie con poco zucchero di canna.

Distribuire la torta sulla teglia oleata ed infarinata e infornare.

Io preferisco sempre infornare le torte a 60° impostare la temperatura del forno a 170° e una volta raggiunta cuocio la torta per circa 20 m.

sabato 10 ottobre 2009

...oltre la Costa Smeralda

Come dicevo continua...
per quelli che pensano che la Sardegna sia solo la Costa Smeralda,
e per quelli che sanno che a pochi passi dalle spiagge più conosciute ci sono luoghi bellissimi, e che a volte con un po' di fortuna ci si può ritrovare soli in una splendida caletta isolata, ad osservare come la natura si riprende i suoi spazi, finalmente liberi dall'orda di turisti.

Sas Enas Appara

Nonostante questa sia stata la mia quarta vacanza in terra sarda, non conoscevo il tratto di costa situato tra Olbia e San Teodoro, luoghi splendidi dove la vista è sempre attratta dal massiccio roccioso dell'Isola della Tavolara.

Sas Enas Appara

Non ho potuto esplorare al meglio queste zone che ho trovato molto più interessanti, qui ho ritrovato quel senso di libertà che spesso la Sardegna mi ha regalato durante le mie brevi incursioni nell'Isola.

Cala Brandinchi

San Teodoro è il luogo di vacanza preferito dai ragazzi più giovani, per cui se volete godervi lo splendore silenzioso delle sue spiaggie non andateci in pieno agosto...

La Cinta

Ma oltre la Costa Smeralda c'è anche L'Arcipelago della Maddalena, e lì si torna alla Sardegna dei ricchi e delle barche lussose, ma vale la pena comportarsi da veri turisti per un giorno ed esplorare il mare e le isole su una delle tante barche che tutti i giorni partono da Porto Rotondo o da Palau verso l'Arcipelago.

Caprera


Maddalena

Per ora il mio viaggio finisce, ma tra spazi vissuti e spazi ancora da esplorare, sicuramente lospaziodib tornerà in Sardegna.