lunedì 27 dicembre 2010

I Biscotti

con l'articolo e la B maiuscola perchè sono i miei preferiti, la pasta con le mandorle è semplicissima e viene sempre buona, questi dolcetti mi hanno salvato in più di un'occasione...
e quest'anno hanno salvato anche il mio Natale.


In questo periodo, sono decisamente a corto di energie, tanto che ho rischiato di non partecipare al tradizionale scambio di regali con gli amici, dove oltre ai regali si scambiano anche i biscotti. Per fortuna una dormitina pomeridiana di circa 3 ore, ha rimesso le cose in sesto. Mi sono svegliata alle 19:00 ho guardato I vasetti di Marmellata della Cri, e...
alle 21:15 con un solo 15 min. di ritardo, quindi puntualissima!!!, ho suonato il campanello, munita di biscotti dolci e salati, e un pane di segale (questo ce l'avevo già in casa, non c'è modo di produrre un pane di segale tra 19 e le 20:30!)

Biscotti Vegan, morbidissimi, senza zucchero e margarina, non sono un'utopia, anzi esistono varie ricette, ma si sa ognuno ha la sua preferita, questa è la mia, collaudatissima per ogni evenienza, la preparazione prevede un riposo in frigorifero della pasta per qualche ora, ma in casi estremi basta aggiungere un po' di latte e si può subito stendere e infornare.




La ricetta è tutta un dipende, e un a seconda dei gusti, a vostro rischio e pericolo ve la racconto.

Gli ingredienti essenziali sono: 150 g di Farina debole (la Tipo '00' di solito va bene), 50 g di Farina di Mandorle, 40 g di Olio Extravergine di Oliva leggero, 1 cucchiaino di cremortartato e un pizzico di sale.

Si mescolano le farine e il cremortataro aggiungendo aromi e spezie, buccia di limone per la marmellata di prugne, zenzero per quella di pere, l'abbinamento si crea di volta in volta a seconda del vostro umore.

I biscotti della prima foto sono fatti con la marmellata di arance della Cri, e aromatizzati con un misto speziato, preparato tritando due stecche di cannella di circa 10 cm. con un cucchiaio di chiodi di garofano. I secondi con la marmellata di prugne antiche della mamma sono aromatizzati con buccia di limone.

Serve qualcosa per dolcificare, ma lo zucchero anche se di canna grezzo in questi biscotti non mi piace, di tanto in tanto metto lo zucchero di canna Muscovado, quello scuro in polvere fine. Generalmente per questa ricetta preferisco il Succo di Agave, ma anche il fruttosio va bene. Lascia i biscotti morbidi, morbidi. La quantità di dolcificante varia a seconda della dolcezza della marmellata.

Se usate il fruttosio, o lo zucchero mescolatene circa 3-4 cucchiai alle farine. Ricordate che il fruttosio dolcifica di più dello zucchero. Per i biscotti delle foto ho usato 30 g di Succo di Agave,  aggiungendolo alle farine insieme all'olio.

Versate l'olio nella farina e lavorandola con la punta delle dita, fino ad ottenere un composto sabbioso. A questo punto aggiungete il latte (di soia) freddissimo, circa 40 g e impastate velocemente, e lasciate il composto riposare in frigo per almeno un paio di ore. Se avete usato lo zucchero o fruttosio al posto del Succo di Agave, servirà un po' più di latte.

Finito il tempo di riposto stendete la pasta con uno spessore di circa 2 mm e con il tagliabiscotti create le formine che più vi piacciono. Farcite la base con poca marmellata e sovrapponete la parte superiore intagliata al centro, schiacciate leggermente i bordi. Infornate con forno statico a 170°, abbassate subito la temperatura a 160° e lasciate cuocere per 10-12 min.



domenica 19 dicembre 2010

I mercatini di Natale e...

la globalizzazione!!!

...e lo so, fa un po' tristezza, perchè va beh! il mercato globale, va beh! le multinazionali, va beh! che tutto il mondo è paese, e va beh! che tutto è mercato... e a Natale ancor di più...
ma globalizzare l'artigianato e la cucina locale è trooopo ^_^
e non vale la scusa che tanto è Natale e tutto si può fare in nome del business.

sottotitolo: c'è ancora qualcosa di autentico? si!

mercatini di natale Merano

Io con il magico natale non ci vado d'accordo... -tranquilli, non sto per propinarvi un'accesa disanima al consumismo sfrenato di questi giorni e alla finta atmosfera del "tutto va bene", son cose che si sanno, mica ve le devo dire io ^_^!-

...ma se gli amici organizzano un finesettimana a Merano, io non mi tiro certo indietro, le decorazioni natalizie e i cuori di panpepato, appesi alle bancarelle non mi scoraggiano :) Merano è la cosa più tedesca che ho a portata di auto, e non c'è niente di meglio di un viaggio nelle tradizioni Mitteleuropee in questo periodo.
Poi Merano, per noi LqA, vuol dire Wolle Anita e non si dice mai di no, ad un piacevole pomeriggio a chiacchierar di maglia e a spalpugnare gomitoli :)

Sono innamorata di questa cittadina del Sud Tirolo, è un piccolo gioiello, una Vienna in versione montanara. Splendida in estate, calda e accogliente d'inverno. E' piacevole girovagare per il mercatino di natale, con le bancarelle disposte lungo la passeggiata del Torrente Passirio, sorseggiando Vin Brulè e mangiando Brezel freschissimi.

mercatini di natale Merano

Tutto gira intorno al cibo e al vino speziato, ma c'è anche l'alternativa 0 % alcool al succo di mela . Cibo Vegan se ne trova poco, mentre per i vegetariani la scelta è ampia, ma attenzione allo speck, lo infilano in ogni piatto, e non sempre è possibile avere piatti "senza". Ci si consola con lo strudel di mele, e le stelline alla cannella, lì non c'è traccia di speck, garantisco. Consigliatissima la focaccia con le patate, che trovate in un forno, tra le bancarelle del mercatino. Danno un po' di dubbi, le fragole freschissime infilzate negli spiedini e ricoperte di cioccolato, meglio scegliere quelli con gli agrumi... o forse no! (e qui apro la parentesi ^_^ stando alle informazioni della mia amica fruttivendola, le fragole invernali in trentino sono a Km 0 mentre per gli agrumi vengono per forza dal Sud. Rimane comunque il fatto che è decisamente strano smangiucchiare fragole freschissime in pieno inverno)


mercatini di natale Merano

Scoprire l'autentico e il più o meno artigianale tra i milioni di oggetti in vendita fa parte del gioco, sempre che vogliate rientrare a casa con le borse piene di decorazioni natalizie, io ho preferito spendere i miei soldini in cibo, gomitoli, e robine per biscotti! Passeggiate tranquillamente lungo i portici di Merano e lasciatevi rapire dal negozietto che espone milioni di formine per biscotti, e accessori per dolcetti. Costano un botto, ma non mi sono frenata nemmeno un po' ^_^ ok giusto un pochino... ma le formine per gli omini di Panzenzero erano finite :(

Che altro dire...
avete una voglia matta di curiosare in un mercatino di natale dal sapore nordico?, ma siete frenati dalla neve, dal freddo ecc... Ho la soluzione anche per questo :D andate a Verona!!!

mercatini di natale Verona

Verona è un'altra delle mie mete favorite, al ritorno non poteva mancare una sosta nella città di Romeo e Giulietta... e cosa ci trovo a Verona? Il Mercatino di Norimberga, di Merano, di Monaco...

la globalizzazione dei mercatini :D

Stesse bancarelle, stesso cibo un viaggio al nord a due passi da casa. 

Altra scorpacciata di focaccie, con acquisto di una meravigliosa pagnotta di Pane di Segale, umida e profumata che mi sono portata in giro per la città tutto il pomeriggio. Acquisto compulsivo di Lebkuchen e assaggi dello Stollen Bavarese, biscotti Waffel ricoperti di cioccolata, con ciliegie sciroppate e l'immancabile Strudel.

domenica 21 novembre 2010

Pan Verde

dall'entusiamo... alla distrazione... al pane
partendo dalla Sicilia e arrivando in Alto Adige,
 ovvero, piccola cronistoria di come ho dimenticato i deliziosi Pistacchi di Bronte nella dispensa...

Quando mi hanno regalato un sacchettino dei mitici frutti verdi e viola, presa dall'entusiasmo ho iniziato a cercare delle ricettine in cui il pistacchio fosse protagonista... ma poi si sa come vanno queste cose non vuoi sprecare il bene tanto prezioso e finisce che te lo dimentichi in dispenza. Per fortuna lo scorso finesettimana la mia memoria si è risvegliata, insieme alla voglia di un pane speciale che avevo intravisto nel libricino Il pane delle Dolomiti di Ploner Richard.

Pane Pistacchio

Il pane al pistacchio... Pan Verde.
La ricetta originaria prevede un mix di farine un po' più sofisticato, e altri ingredienti di origine animale, la mia versione punta tutto sul sapore del pistacchio, e sulla sua consistenza burrosa, con l'aggiunta di una nota dolce.


Sono adatti per la colazione, Sciroppo di Agave e Tahin tanto per fare un esempio, ma anche in versione salata con la classica salsa Tahin. Classica @_? ve ne parlerò meglio un altra volta, intanto assaggiate, la ricetta è sul blog della Cuoca Petulante.

Piccola nota:
* Ho usato la farina di TIPO 2 unicamente perchè conosco le farine del mio sacco e sapevo che quella che avevo in casa era una bella farina forte, se non l'avete potete aggiungere alla farina 0 della farina Manitoba.

** l' impasto è un po' pesante, se non vi fidate del vostro lievito e temete di dover aspettare troppo a lungo per una buona lievitazione aumentate pure la dose di lievito, ma non più di 8 g. altrimenti avrete un pane al lievito e piastacchi.

RICETTA:
per 8 panini
150 g di Farina Tipo 0
100 g di Farina Tipo 2*
100 g di Pistacchi di Bronte sbucciati
170 g di acqua
    5 g di lievito di birra fresco**
    4 g di sale
    1 Cucchiaio di Olio E.v.o.
    2 Cucchiaini di Malto di Mais


Mescolate e setacciate le farine, mettetele in una ciotola, al centro sbriciolate il lievito, aggiungete un po' di malto, sciogliete il lievito con poca acqua tiepida.


Tritate i pistacchi fino a ridurli in polvere, io ho usato il tritatutto piccolino, a bassa velocità.


IMPASTO:
Versate l'olio al centro, distribuite il sale e i pistacchi ai bordi.
Iniziate ad impastare, aggiungendo man mano l'acqua tiepida. Dovete ottenere un impasto abbastanza morbido. Lavorate un po' nella ciotola, poi trasferitelo sul tagliere, se necessario infarinatevi leggermente le mani o il piano di lavoro, impastate per circa 10 min. battendo ogni tanto la pasta sul piano di lavoro per 3 volte in modo da attivare la lievitazione. Quando la pasta è pronta incidete una croce e lasciatelo riposare in ciotola coperto da un telo umido fino al raddoppio.


L'impasto è piuttosto pesante,  aspettatevi una lievitazione lenta, munitevi di pazienza, trovatevi qualcosa da fare durante l'attesa... che so, per esempio un ottantina di Mini-Muffin così accendete il forno e la temperatura della cucina si alza :D


Terminata la prima lievitazione, mettete l'impasto sulla spianatoia, reimpastate leggermente e formate una pagnotella che poi dividerete in 8 spicchi. Lavorate gli spicchi, e formate dei panini tondi. Metteteli su una teglia ricoperta di carta da forno, copriteli con un telo umido e lasciate lievitare fino al raddoppio.


Anche qui ci vuole un po' di pazienza, ma potete tranquillamente approfittarne per mangiare circa una quarantina dei Mini-Muffin che avete fatto prima... 


Scaldate il forno a 220 C. Mescolate i due cucchiaini di malto con un paio di cucchiai di acqua, con l'aiuto di un pennello da cucina cospargete le pagnotelle con metà dello sciroppo. Infornate e abbassate la temperatura a 200 C per circa 18 min. Se vedete che il pane diventa troppo scuro copritelo con un foglio di alluminio.
Appena sfornati distribuite sui panini lo sciroppo rimasto, così diventano dolci e leggermente appiccicosi, moooolto golosi. 


Sono perfetti per essere surgelati, la sera prima tirateli fuori dal freezer, la mattina divideteli a metà, scaldateli leggermente su una piastra, e conditeli con quello che più vi attira... sembreranno panini freschissimi.


domenica 14 novembre 2010

Di forma e sostanza


Evilla Pre-yarn ancora lei... mi chiedo se questa dipendenza acuta sia dovuta all'odore pecoroso del filato, o sia più un'affinità di sostanza, adoro la sua leggerezza!


Ho vestito di Evilla pure le amiche, che per loro ha preso la forma di 2 Sagrantini, il bellissimo modello di Loredana. Ne ho parlato qui e qui. Ma dopo quattro bottiglie di Sagrantino si cambia modello e si cambia tecnica.

Sempre Evilla ma questa volta con un ago solo... l'uncinetto!

Lavorare con l'uncinetto mi piace, ma non ho molta esperienza, ho bisogno di pattern ben precisi, e soprattutto di schemi con i quali visualizzare il lavoro finito.
Abituata al  lavoro a maglia non riesco ad abituarmi alla compattezza dei lavori all'uncinetto, anche i lavori in pizzo, non sono mai abbastanza leggeri.
Con l'Evilla Preyarn invece è tutta un altra... sostanza!

La forma dello scialle mi ha conquistata, il lace non sembra troppo difficile, e gli schemi sono ben dettagliati.
Il modello originale prevede la ripetizione del motivo ad ananas per tre volte, io volevo solamente aggiungerne una in più, detta così sembra semplice  ma decidere come eseguire le ripetizioni non è stato semplice.

Per fortuna ho trovato queste immagini che aiutano a capire meglio la costruzione dello scialle.
Alla settima riga si imposta l'aumento di un'ananas (ma sta cosa degli ananas mi fa ridere... !) subito dopo il  primo motivo lavorato e subito prima dell'ultimo. Per cui da 4 ananas si passa a 8, si lavora fino alla riga 15. A questo punto seguendo il modello si lavora l'ultima serie di ananas prima della chiusura, senza aumenti aggiuntivi quindi da 8 si pasa a 10 motivi.

Modifiche:
Io ho lavorato una fila di motivi in più, ripetendo per un totale di 2 volte le righe dalla 7 alla 13. Poi ho chiuso lo scialle come da modello originale lavorando le righe dalla 14 in poi. Nella fila finale ho un totale di 14 ananas.

E' diventato subito il mio scialle preferito, è comodo non scivola mai e naturalmente è leggerissimo.

Lavorato in questo modo la forma non è esattamente uguale all'originale, quindi ecco... io... prima o poi ne lavorerò un altro più piccolo con la forma originale :-D sono appena uscita dal tunnel del Sagrantino ed entro in quello del Curacao...non mi farà male al fegato?

mercoledì 10 novembre 2010

Metti un finocchio a cena - Buon appetito Mr. B!

Ieri ho letto dell'iniziativa sul blog di Ciami Try2K, e per una volta mi sono detta -voglio partecipare!-
a questa ironica, corale e rumorosa manifestazione di indignazione  come la definisce La Gaia Celiaca promotrice dell'iniziativa insieme a Madama bavareisa.  Sui loro siti trovate l'elenco delle adesioni e delle ricette.


Perchè ogni tanto bisogna uscire dai propri spazi... anche se costa fatica, anche se significa passare una nottata a spadellare quando sei troppo stanca per farlo.


Perchè anche io sono indignata
Perchè anche io dissento
Perchè diciamolo non se ne può più di tutte le affermazioni omofobe e sessiste di Mr. B

Perchè  lo so che quasi tutti i giorni ci capita di sentire battute omofobe e sessiste, o di vedere atteggiamenti che esprimono appieno la paura del diverso. Non dissentire equivale a leggittimare, non proprio, non sempre, ma a volte serve qualcosa di più, perchè chi si è assunto il ruolo di rappresentarci  tutti, non ci rappresenta affatto... e se è così dobbiamo dimostrare il nostro dissenso con tutti i mezzi che abbiamo a nostra disposizione.


Dissento con ironia e  rispetto,
perchè la diversità è una ricchezza,
le discriminazioni impoveriscono.

Partecipo con la mia cucina diversa proponendovi una ricettina in bianco e nero, dolce e salata...

Finocchi Diversamente Caramellati, con Riso Venere Dolcesalato 

e visto che si parla di cibo, due parole sui finocchi non possono mancare... che fatica cucinarli :D
Io li mangio l'orto ne è pieno, ma a merenda! 
Finocchi sgranocchiati come spuntino, fantastici quelli che compro dal verduraio siciliano, sanno di liquirizia, per non parlare dei centrifugati con le arancie, anche queste dallo spacciatore siciliano, per me i finocchi sono frutta :D sono diversa e ne vado orgoliosa. Ora come ti cucino la frutta per cena?




RICETTA:
per 4 persone

140 g di Riso Venere
2 Cipollotti Rossi
2 Cucchiai abbonanti di Uvetta
Sale
(piccola nota: sono sicura che una mela verde ci sta benissimo, stufata insieme alle cipolle, ma in casa non ne avevo e in piena notte non sapevo proprio dove trovarle!)

4 piccoli Finocchi
Malto di Mais
Mandorle

Cuocete il Riso nella pentola a pressione per circa 15 minuti, non deve essere completamente cotto.

Tagliate i finocchi a spicchi, e cuoceteli in forno, su una teglia rivestita di carta da forno, copriteli con un foglio di alluminio ma senza sigillare la teglia, l'alluminio serve solo per proteggerli. Appena diventano teneri teneri, toglieteli da forno e adagiateli su una teglia, in uno strato compatto.

Soffriggette a fuoco lento con poco olio la cipolla tritata, non troppo finemente, se necessario aggiungere poca acqua, cuocete per una decina di minuti. Aggiungete l'uvetta, il riso, salate. Portate a cottura il riso aggiungendo man mano brodo vegetale caldo. 

Tritate grossolanamente le mandorle, mescolate 1 cucchiaio di malto di mais ad un paio di cucchiai di acqua tiepida aggiungete le mandorle e distribuite sui finocchi. Se volete potete aggiungere altro malto a filo, dipende da quanto li volete dolci. Rimettere la teglia in forno caldo e lasciare caramellare per 10-15 minuti. Se necessario coprire la teglia con un foglio di alluminio.

Quando il riso è cotto, mettetelo in piccoli stampini di alluminio, quando si sarà intiepidito sarà facile sformarlo. Servitelo con i finocchi diversamente carammellati.

lunedì 8 novembre 2010

Il mercato d'autunno

Volevo scrivere dei mie lavori da maglista...

...ma ieri mattina sono uscita di casa per fare le foto, 
e ho trovato il mercato dei prodotti agricoli della zona, 
figuriamoci se potevo resistere a tutti questi colori e sapori!!!!




Ho fatto una scorta considerevole di prodotti a Km0, tutto tranne l'aglio di Voghiera, anche se c'è qualcuno pronto a giurare che è delizioso, io sono peggio dei vampiri e l'aglio proprio non lo reggo.
In compenso mi sono comprata un bel po' di scalogno, le noci, il riso e con grande forza d'animo ho resistito alla tentazione di comprarmi tutte le marmellate in vendita.

Le occasioni per acquistare direttamente dai produttori di certo non mancano nell'area del Ferrarese, io poi vengo dalla campagna :D e sono abituata a comprare i prodotti del vicino di casa, o a rubarli nell'orto dei genitori!!! ma girovagare per Il mercato del contadino nella piazzetta comunale è veramente una gioia. E' un buon modo per ricordare a tutte le persone che non vedono più in là del proprio supermercato, che i prodotti non nascono nelle vaschette di plastica trasparenti.


Negli ultimi anni ho visto un impegno sempre maggiore da parte delle aziende agricole (che va bè ci guadagnano... ma ci guadagnamo anche noi!) per offrire i loro prodotti al maggior numero di persone, riscoprendo prodotti antichi come le cotogne. Oltre a zucche e verdure di ogni tipo si trova il riso in tutte le varietà, legumi secchi, verdure sott'olio, sott'aceto, marmellate, mostarde, e conserve. Direi che non manca proprio niente per riempire le nostre tavole ^_^.




A volte basta poco... a volte sembra tutto complicato...
Si parla tanto di Gruppi di Acquisto Solidale, di Aziende Agricole che vi portano la verdura a domicilio, di campagne per l'adozione di un orto... in realtà in molte zone italiane basta fare due passi fuori dal circuito cittadino, per acquistare direttamente dai produttori. Sento molte persone che si lamentano, perchè le aziende agricole hanno prezzi da supermercato. E' vero! i prodotti freschissimi a Km0 costano come i prodotti semi-rinsecchiti che vendono in offerta al supermercato, non sto a dilungarmi sulle differente qualità dei prodotti, ma pare che a qualcuno sfugga questa differenza.

Il Biologico rimane sempre la scelta migliore, ma nelle mia zona vi sono poche aziende che praticano questo tipo di coltura,  in ogni caso preferisco un prodotto fresco, dal contadino o dal fruttivandolo, piuttosto che un prodotto Bio fuori stagione. Ho visto anche gente acquistare a peso d'oro zucche argentine biologicissime! Contraddizioni eco-salutiste?

venerdì 5 novembre 2010

Mattonella di Miglio alla Zucca

Cibo dolce, perfetto per l'autunno.
Se devo scegliere tra dolce e salato la mia scelta cade sempre sul dolce, in autunno questa tendenza è ancora più forte, per fortuna i prodotti di stagione ci offrono tanti sapori dolci dalla zucca alle castagne, per superare questo momento di transizione verso il freddo inverno.

Sembra strano, ma la voglia di dolcezza può essere appagata preparando piatti come questo, sani e senza traccia di zucchero, un po' di autocontrollo e la glicemia è salva. Se funziona con me dovrebbe funzionare più o meno con tutti. Ho sempre avuto problemi a tenere sotto controllo gli sbalzi glicemici, e ho sperimentato in prima persona gli effetti benefici delle verdure dolci e dei cereali in chicco.


Il Miglio?... se non lo conoscete chiedete al vostro Canarino!!!
Forse c'è ancora qualcuno che pensa al miglio come cibo per uccelli, in realtà è un ottimo cereale, dal punto di vista nutrizionale è il migliore, inoltre è estremamente versatile, si può cuocere e mangiare semplicemente condito con verdure di stagione, si possono far polpette e mattonelle, e si può usare direttamente nei prodotti da forno. Si si... sto proprio cercando di mettere insieme una ricettina di pane al miglio!!!

E' molto ricco di ferro, per cui non dimenticare di includere nel pasto un po' di vitamina C, ecco spiegato il broccolo di contorno :D, la cottura anche se leggera e a vapore distrugge comunque parte dei nutrienti dei cavoli, meglio mangiare anche qualche cimetta cruda, se questo è troppo... c'è sempre il succo di limone.

RICETTA:

150 g di Miglio
180 g di Zucca già cotta
100 g di piselli
1 gambo di Broccolo e qualche cima
1 cipolla piccola
2 cucchiai di farina
curcuma
Sale
Pepe

Miglio cottura base:
Portate ad ebollizione una quantità di acqua pari a 3 volte quella del miglio.
Tostate leggermente il miglio, salate l'acqua con un pizzico di sale grosso, e versarla nella pentola con il miglio cuocere fino a quando l'acqua non viene totalmente assorbita.
In questo modo i chicchi rimangono croccanti.

Cuocete il miglio come da cottura base.

Tritate parte della cipolla e soffriggetela con poco olio, unite il gambo di broccolo tritato e i piselli.
Salate, aggiungete poca acqua e lasciate stufare finchè i piselli non saranno cotti.

Scottate le cimette in poca acqua, o se avete tutto il broccolo cuocetelo leggermente al vapore così potete servirlo come contorno.

In un altra pentola soffriggete la restante cipolla, aggiungete un cucchiaio abbondante di curcuma, aggiungere la zucca e lasciare insaporire mescolando, unite poca acqua sempre mescolando finchè non avrete una crema morbida.

Quando il miglio si è intiepidito, unite i piselli e il gambo di broccolo, aggiungete la zucca e la farina mescolate amalgamando per bene il tutto. Aggiustate di sale, pepate.
Spezzate con le mani qualche cima di broccolo e distribuitele sul fondo dello stampo, versare il composto di miglio, coprite con un foglio di alluminio, infornate a 170° per circa 25 min.
Una volta intiepidito sarà semplice sformarlo.

lunedì 1 novembre 2010

Torta Carruciola #2

A volte ritornato, vestite a festa!



L'inverno scorso avevo pubblicato la ricetta della Torta Carruciola, ma mancava ancora qualcosa,
e l'occhio vuol la sua parte
la torta era buona ma non era bella... 

L'incontro della torta con la marmellata di more della Cri è stato fatale, 
per la torta e per la marmellata :D non certo per me che ho potuto godermi un dolce perfetto ^_^!

La marmellata di more della Cri, non la trovate nel negozio sotto casa, ma potete sostituirla con un altra marmellata dal sentore di bosco, anche se non sarà falice trovarne una
con il giusto equilibrio tra dolce e aspro.

TORTA CARRUCIOLA A FESTA

Seguite la ricetta della torta che trovate qui.
Se non volete usare la panna di soia sostituitela pure con olio di oliva o di girasole.

Tritate grossolanamente 20g di nocciole, mettetele in una ciotolina e unite 1 cucchiaino di malto di mais e 2 cucchiai di latte di soia. Mettete la torta in una teglia quadrata e distribuite sopra il composto di nocciolo. Infornate e cuocete come da ricetta. Il malto con il calore del forno caramella e formerà un bel rivestimento croccante sulla torta. Quando la torta si raffredda taglietala a metà e farcitela con la marmellata.

Nel frattempo ho anche studiato :-D la farina di carrube usata nella torta viene dalla polpa delle carrube, mentre la farina comunemente usata come addensante deriva dai semi di carruba.

domenica 17 ottobre 2010

Perline e Pepite

ovvero... cosa serve per far felice una donna :D

cosine luccicanti e pepite (di cioccolato!)

Ammetto di essere un po' particolare, un piacevole pomeriggio di shopping per me può essere tranquillamente speso al Natura sì o al negozio Equosolidale, mentre un giretto tra i negozi di abbigliamento in centro mi sembra un incubo... c'è solo una cosa che mi fa vacillare, gioielli di argento e pietruzze colorate ^_^ 
Impazzisco per queste cose, amo sopratutto i gioielli vecchi che vendono a peso d'oro ai mercatini di antiquariato -ma se sono in argento @_?-  io poi sono negata e non riuscendo a contrattare mi fregano sempre!


Grazie a Elisa conosciuta tramite Ravelry ho recentemente scoperto le gioie della autoproduzione di cosine lucciccanti, ho iniziato realizzando qualche marcapunto con le perline che lei mi ha regalato per Natale, poi una collanina poi un'altra... adesso hanno aperto pure un negozio di perline a Ferrara -e chi mi ferma più!-

Ma allora cosa serve per farmi felice?
- Una perlina Verde regalata da Elisa
- Un sacchetto gigante di scarti di perline di vetro comprato a Murano
- Perline in finto argento da Brico

- Chicchi di caffè tostato ricoperti di cioccolato fondente di  Sant'Eustachio Il Caffè di Roma
ilmoroso sa come conquistarmi  :D c'è anche un'intero sacchettone di caffè tutto per me :DDDD




mercoledì 13 ottobre 2010

Spaghetti del Vagabondo

ma anche di Lilly naturalmente...
Il nome del piatto viene dal moroso... anche perchè -e la cosa non stupirà nessuno dei miei conoscenti!-
io Lilly e il Vagabondo non l'ho mai visto :D
Tecnologicamente sembro piuttosto avanzata, ma la verità è che ho saltato un'intera era, per cui a casa mia non si sono mai viste le vecchie videocassette con le quali alcuni anni fa avrei potuto colmare le mie lacune cinematografiche... mi sono persa molti dei grandi classici ^_^



E' strano come a volte la creatività aiuti a superare situazioni difficili:
rientri a casa alle 7 di sera -sei pure contenta perchè è presto!-, hai una fame da lupi, non fai la spesa da tre settimana, il frigo piange e grida vendetta... dopo un attimo di scoramento inizi a raccattare ingredienti a caso e solo alla fine scopri che cosa stavi per cucinare.

Spaghetti con le polpette
La prima legge della Cucina:
Se la dispensa piange e il frigorifero urla... fai polpette.


Con queste dosi vi verranno tante piccole polpette, tanto per darvi un'idea se volete condirci la pasta bastano per 6 persone, ma una polpetta tira l'altra, per cui meglio abbondare.
Ho dovuto coniare una nuova unità di misura, la tazza di b, tempo per pesare non ne avevo, per cui ho usato la mia mitica tazza verde tutto fare!
una tazza di b=una tazza che contiene 160 ml di acqua
con questa ho raggiunto i limiti dell'assurdo :D

INGREDIENTI:
per le polpette
2 tazze di b di fiocchi di ceci
3 tazze di b di acqua
1 zucchina
pane grattato 
2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
cipolla
olio evo
prezzemolo
sale

Fate bollire l'acqua salate, versate i fiocchi e lasciate cuocere per circa 5 min.

Nel frattempo mettere la cipolla tritata in una padella con poco olio, fate soffriggere leggermente, aggiungete lo zucchino grattuggiato a pezzi grossi, lasciate cuocere un paio di minuti. Aggiungete i ceci e lasciate insaporire sul fuoco per qualche minuto.

Mettete tutto in una ciotola, aggiungete il pane, il lievito alimentare, il prezzemolo, aggiustate di sale. Mescolate a lungo in modo da amalgamare bene il tutto.

Scaldate poco olio in una padella, formate delle piccole polpette passatele nel pane e scottatele in padella.

A questo punto le polpettine sono pronte e sono già buonissime,ma la cosa migliore è ripassarle in padella con un buon sugo di pomodoro, essenziale se volete condire la pasta :D
Come verdure ho usato le zucchine, ideali perchè si sono un po' sciolte amalgamandosi ai ceci, ma potete usare qualsiasi tipo di verdura.

giovedì 7 ottobre 2010

Asinara

Asinara
Sinuaria
Isola nell'Isola

Isola di Pescatori...Colonia penale...Stazione di Quarantena...Carcere di massima sicurezza...
Parco Nazionale...Isola dei Cassaintegrati...
spero di non dover aggiungere all'elenco anche Parchetto divertimenti per turisti, perchè quasi ci siamo, con quei trenini gommati rossi e verdi che si aggirano per l'isola stracolmi di quella specie umana pericolosissima che è il turista!


Ma nonostante tutto, l'Asinara con il suo carico di storia e il suo patrimonio ambientale si fa sentire. Percorrendo i 25 Km di strada carrabile da Cala Fornelli sino a Cala d'Oliva, si attraversa la storia italiana degli ultimi 100 anni, per poi fare un brusco salto nel presente fatto di persone che lottano per il posto di lavoro, occupando con rispetto questo pezzo di storia italiana.


L'Asinara è un simbolo, proprio come lo sono gli asini bianchi che la popolano e gli danno il nome, l'idea dell'isolamento, la senzazione di essere in un isola nell'isola non ti abbandona mai, nemmeno mentre la visiti a bordo del trenino Catalano. Le modalità di visita al parco sono varie, si può decidere di visitarla tranquillamente per conto proprio, ma sopratutto se si tratta della prima visita, il supporto delle guide del Parco è indispensabile. Il motivo è semplice, è può essere riassunto nelle parole della guida che ci ha accompagnato nella visita:
-Non vi è alcuna pubblicazione ufficiale sulla storia dell'isola, le notizie derivano dai racconti di chi ha vissuto la realtà dell'Asinara, gli Ex Carcerati, e le persone che lavoravano per la colonia penale!-

Forse si tratta di una storia troppo recente per essere raccontata, un altro simbolo di isolamento, perchè non c'è solo l'isolamento di chi nell'isola ha vissuto, ma anche l'isolamento degli isolani dell'isola grande che si sono sentiti espropriati di parte del loro territorio, e che per riprenderselo hanno dovuto lottare.


Lo splendido paesaggio naturale, diventa una cornice scenografica d'eccezione al racconto storico, anche gli edifici dove è stato vissuto, fanno parte del paesaggio. Non si può pensare all'asinara come ad un territorio incontaminato, la colonia penale agricola ha lasciato i segni del suo passaggio. L'insieme crea uno spazio/ambiente malinconico, dove l'architettura si fonde con l'asprezza del paesaggio. Appena sbarcato sull'isola vorresti andartene, la senzazione d'insieme è difficile da sopportare, ma appena sali sulla barca che ti riporta in Sardegna, non puoi fare a meno di organizzare un ritorno all'Asinara perchè quella senzazione già ti manca.



Se volete saperne di più sull'isola e la sua storia inserisco una serie di link utili, per organizzare una visita o semplicemente raccogliere informazioni, inoltre vi consiglio la lettura del libro di Silvia Sanna "100 giorni sull'Isola dei Cassaintegrati" il racconto della battaglia degli operai della Vinyls di Porto Torres,  una storia di profonda solidarietà e forza, intimamente legato al carattere simbolico dell'Asinara.

domenica 3 ottobre 2010

Sardegna Costa Paradiso

E' un po' tardi per parlare delle vacanze estive?
...anche se le vacanze estive sono vacanze settembrine?

Ho 5-6 FO da pubblicare, un paio di Wip, nessunissimo UFO...
avrei tante chiacchiere da sferruzzo da fare, ma è un periodo un po' confuso, per cui anche i miei post diventano confusi!


La Gallura, il Sassarese e la Costa Paradiso.

Periodo confuso, vacanze confuse... da quando è arrivato TOM i miei servigi in qualità di navigatrice non sono più richiesti, a volte perdo la bussola e non so più dove mi trovo. Devo ammettere che quest'anno mi sentivo un po' persa negli spostamenti tra una spiaggia e l'altra, della Costa Paradiso. Se state pensando a una meta per le prossime vacanze non chiedetemi dove sono le spiagge più belle, non saprei rispondervi. Dicono che con la vecchiaia tutte le tendenze e le manie si amplifichino...e io definitivamente non sopporto più la vita da Spiaggia... sarò invecchiata? ...o forse sono state le 7 ore sull'affollatissima spiaggia di Stintino a farmi impazzire?


Valledoria è un piccolo comune tra Castelsardo e Badesi. Forse ancora sconosciuto al turismo di massa,  ma non preoccupatevi -o preoccupatevi molto!- da quel che ho potuto vedere, si stanno dando da fare... nella splendida campagna dei dintorni stanno sorgendo residence per turisti vista mare, di 3-4 piani coloratissimi, che contrastano con la tipica architettura della zona fatta di case piccolissime di un solo piano. Arriva il turismo... tra le persone del posto c'è chi lo incoraggia e c'è chi non lo vuole.

La zona è ancora autentica, girando per le strade trovi cartelli artigianali che ti indirizzano verso le cantine dove avviene la vendita diretta dei vini prodotti da piccole aziende locali. Gli agriturismi ti offrono i prodotti delle loro aziende, mai mangiato dei gnocchetti sardi così buoni, mentre altri cartelli ti indirizzano verso la pasticceria della nonna o della zia.


L'area di San Pietro a Mare è incredibilmente bella, il paesaggio che si gode dalle alte dune della spiaggia è meraviglioso, da una parte le calme acque del fiume Coghinas, dall'altra le turbolenti onde del mare,  all'orizzonte Castelsardo e l'Asinara. 

Castelsardo è a pochi chilometri, vale la pena farci un giro, naturalemnte nel tardo pomeriggio, perchè ammirare un tramonto sul mare dalle mura della cittadina è veramente uno spettacolo mozzafiato.


Arrivare ad Alghero richiede qualche chilometro in più, ma non potevo di certo rinunciare ad una passeggiata tra i vicoli di questa splendida cittadina spagnola... @_? Spagnola ma non siamo in Sardegna? Basta dare un'occhiata ai nomi delle strade...


Dimenticavo cliccate qui...
Perchè?
:D perchè per fare la foto mi sono arrampicata su un costone di roccia, poi sono ridiscesa dalla parte opposta, e mi sono sporta pericolasemte a picco sul mare... insomma niente di strano, tranne il fatto che ero in costume da bagno e ciabatte :D Ma quando lo capirò che io in Sardegna ci devo andare con l'attrezzatura da trekking???... altro che ciabattine!!!

Il viaggio non finisce al prossimo post vi porto in carcere all'Asinara...

lunedì 20 settembre 2010

Ma i Canguri...

...non volano!!!!!!!!!


e invece si!

A Ferrara per due settimane vola di tutto :D
Se le mongolfiere vi fanno impazzire di gioia, o semplicemente vi incuriosiscono potete fare un salto al Ferrara Balloons Festival, i palloni colorati continueranno ad affollare il cielo sopra la città fino alla prossima settimana.



Il prossimo fine settimana sarò impegnata a rincorrere le mongolfiere :D, sempre che riesca a svegliarmi all'alba, Sabato scorso è stato tutto molto semplice... dovevo essere al lavoro prestissimo e... sorpresa appena uscita di casa avevo canguri, pagliacci e palloni colorati sulla testa.


martedì 24 agosto 2010

Lago Santo - Lago Baccio


Mi bastano 3 ore per arrivare, eppure sono passati circa 25 anni dall'ultima volta che ho visto il Lago Baccio... 
Il lago Baccio @_? Date un'occhiata alle mappe! Un puntino sperduto sul confine tra Emilia e Toscana.

L'Appennino Modenese mi riporta all'infanzia, quella dei miei ricordi e quella dei racconti altrui. Perchè ero piccola piccola quando i miei genitori mi portavano qua... a mangiar mirtilli
La leggenda narra che i mirtilli mi siano stati serviti come contorno a una scatoletta di tonno, a 3 anni non ero vegetariana. Pare che alla fine degli anni '70 mi trovassi lì, sul lago, a far campeggio libero insieme ad un gruppo di giovani ferraresi ^_^! Adesso c'è qualcuno che ogni tanto, ma solo ogni tanto, dice che son selvatica :D se l'Imprinting non è un'opinione...

Sono tornata altre volte, fino a quando ho poturo elaborare ricordi miei... Una strada fangosa, piena di sassi e lunghissima! Tutto qua?... e si! Quando si è piccoli e si hanno le zampette corte sembra tutto più difficile ^_^ ah beh naturalmente ricordo anche tanti mirtilli!



La verità è che negli ultimi anni qualche cosa è cambiato: i sentieri che collegano i due laghi sono ben delineati e sicuramente più veloci, ma una quarantina di minuti ci vogliono... Non sarà più selvatico come una volta, ma è ancora un posto tranquillo, che invita alla calma riflessione tipica di alcune zone dell'appennino. ok... diciamola tutta, andateci la mattina presto!!! 


Ma infondo il bello di quest'area è che avrete 2 laghi al prezzo di uno, e lo dico sinceramente perchè il parcheggio si paga ^_^ , Il Lago Santo, raggiungibile in auto, più grande ed affollato, con i suoi ristoranti e alberghetti in bilico tra gli anni '60 e lo stile alpino... le Apuane sono vicinissime. Dall'area vicina partono numerosi sentieri, che portano prima al Lago Baccio, e da lì al Monte Rondinaio o al passo Foce a Giovo. Ma questo potrebbe essere già il racconto del prossimo viaggio, perchè prima o poi voglio tornare e percorrere uno dei sentieri della zona. Senza esagerare,  perchè strapiombi e crinali non sono il mio forte, ma dai laghi si può comunque raggiungere il sentiero CAI 00 sul crinale al confine tra l'Emilia e la Toscana. La prossima volta vado munita di mappe e di gambe riposate.


Per chiudere il cerchio:
Le foto originali che compongono la panoramica in alto non sono mie, e come potrebbero esserlo, visto che il mio obiettivo era rivolto dalla parte opposta ^_^ per chiudere il cerchio basta trovare il triangolo :-D i vertici ci sono tutti manco avessimo fatto apposta!


Qualche link:

lunedì 16 agosto 2010

Curry di Verdure

con riso basmati al cumino!


Tempo fa nel gruppo Ravelry's Italian Kitchen, Margherita lamarghe su ravelry
ha scritto le tre paroline magiche
tempeh curry e ceci tre cibi che su di me hanno un forte effetto drogoso!!!
La sua ricetta la trovate in questa discussione post 50 -oggi son precisa!-


Nella mia versione ho colto l'occasione per fare qualche esperimento con la cucina indiana, in versione vegana
forse non devo ricordarvelo io ma il Tofu, non è proprio tipico dell'india :D

I curry di verdura o legumi solitamente sono un po' più liquidi, io ho cercato di fare qualcosa di più cremoso, con un piccolo trucco, in questo modo potete servirlo anche senza riso.

RICETTA:
Per 4 persone, ma se siete in due e mangiate solo questo,
dimezzate le dosi del riso e mangiatevi tranquillamente tutto.

Il mio curry preferito era già pronto, al quale aggiungo sempre un po' di cumino, ma nella ricetta originale trovate anche le indicazioni per farlo.

INGREDIENTI:
per il curry
120g di ceci già cotti
120 g di Tofu
200 ml di latte di cocco
1 patata (opzionale)
2 manciate di fagiolini (se possibile sostituire parte dei fagiolini con cime di cavolfiore e piselli)
4 pomodori (o polpa di pomodoro)
1 scalogno
2 cucchiaini di curry
1/2 cucchiaino di cumino
1/2 cucchiaio di semi di senape
zenzero secco
peporoncino
sale
olio di oliva

per il riso
250 g di riso basmati cotto al vapore
1 cucchiaino di cumino
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo
olio di oliva

le verdure
Scottare i pomodori in acqua bollente, pelarli e ridurli in polpa.
Nella stessa acqua bollire le verdure, nel caso usiate le cime di cavolfiore scottatele leggermente. Salate le verdure dopo averle bollite.

il curry
Tritare lo scalogno e soffriggerlo, in una pentola di acciaio, con poco olio di oliva, aggiungete il curry, il cumino, poco zenzero e pochissimo peporoncino :) ma se volete esagerate pure!!!
Lasciate saltare per 1 minuto, aggiungete la polpa di pomodoro.
Tagliate il tofu a cubetti -non troppo piccoli poi dovrete toglierli- aggiungeteli al curry, salate, e lasciate cuocere a fiamma bassissima per 10 min.
Eliminate i cubetti di tofu. Se la polpa di pomodoro si è ben asciugata, frullate il tutto altrimenti lasciate sul fuoco ancora per qualche minuto.

Nella stessa pentola scaldate un po' di olio, aggiungete i semi di senape, quando iniziano a scoppiettare unite la pasta che avete preparato e i ceci lasciate insaporire un paio di minuti, aggiungete il latte di cocco, cuocete per cinque minuti poi frullate il tutto -se preferite un curry più liquido evitate questo passaggio!- Aggiungete le verdure e il tofu, lasciate ancora sul fuoco per qualche minuto fiamma bassissima.

il riso
Scaldare poco olio in una padella, aggiungere il cumino e il coriandolo tritati grossolanamente in mortaio, dopo 1 minuto aggiungete il riso e fatelo saltare per qualche minuto.

Servite caldo o tiepido.

Mi tocca dirlo :D la ricetta è molto più buona di come la vedete in foto!



mercoledì 4 agosto 2010

Annis in the sky...

....with diamonds!

No, va beh... niente diamonds only nupps...
ma non è che suona molto bene Annis nel cielo con le noccioline :D
anche se... una che sta nel cielo con le noccioline
IMHO è moooolto più psichedelica dell'originale Lucy!

scusate sono stanca...è un periodo pesantuccio


Il modello di Susanna IC è pubblicato su Knitty spring summer 2010.

Originale e velocissimo, anche se dover avviare un cosa come 300-400 punti fa un po' impressione.
per essere precisi io ho avviato 483 punti!!!

Ho usato il filato Safari che mi ha regalato Paola mmamma una foto qui.
Perfetto per questo lavoro, la definizione del punto lace è fantastica o per meglio dire in semplici parole maglistiche "si blocca che è un piacere"

ha solo un piccolo diffettuccio contiene seta... cosa che mi ha impedito di comprare una matassa di ogni colore quando sono finalmente andata a visitare il negozio di Kunst und Spiel.


Qualche consiglio, per l'avvio ho usato il Knitting On lavorando con ferri di mezza misura più grandi, su suggerimento di Lore ho lavorato qualche riga a legaccio prima della chiusura per evitare che lo scialle si attorcigliasse, come tipicamente capita con la maglia rasata.
Per usare tutto il filato e lavorare più righe, verso la fine del lavoro ho aggiunto un paio di righe accorciate, tra una riga e l'altra dello schema, lavorandole con il metodo wrap&turn (senza eseguire diminuzioni).