sabato 30 maggio 2009

Isi

oh...oh...mi è semblato di vedele un gatto
Parlando dello swap nel post Gatto ai ferri... ho accennato ai miei primi amigurumi lasciando intendere che presto ne sarebbe arrivato un altro in famiglia ed infatti è arrivato Isi...


Il modello è sempre Amineko lo potete trovare su Raverly o nel sito giapponese (guardate in alto a sinistra ci sono dei minuscoli caratteri famigliari a noi occidentali e lì dietro si nasconde il link alla traduzione del pattern!)

Questo modello merita una decina di stelle!
I diagrammi spiegano tutto in maniera chiarissima, Isi è il primo lavoro all'uncinetto della mia mamma interamente realizzato da lei e senza bisogno di aiuto da parte mia.
Per i principianti dell'uncinetto può non essere semplice iniziare con palle cilindri e triangoli, ma come ho detto i diagrammi sono chiarissimi basta saper lavorare catenella e maglia bassa e ne escono gatti meravigliosi.

La mamma poi ci ha messo del suo risolvendo genialmente alcuni problemi che io avevo incontrato realizzando i miei Tippi Tappi.
Parte del torso e mani e piedi devono essere riempiti di materiale pesante, come per esempio le perline...non so' se siete aggiornate sul costo attuale di questi semplici pezzettini di plastica...una follia. Nadia ha risolto acquistando da Brico una specie di ghiaietta utilizzata per decorare le candele, peso perfetto prezzo bassissimo :)

Sia io che lei non abbiamo lavorato i nostri amigurumi con punti strettissimi, come i modelli richiederebbero, una volta imbottiti il materiale bianco spuntava un po' ovunque, di nuovo ci ha pensato Nadia che per il suo Isi ha comprato un bel calzino in tono evitando di doverlo foderare.



Ed ecco Isi al lavoro...
viste le sue dimensioni imponenti (ben 20 cm. da seduto) lo abbiamo assunto come gatto da guardia, passa le giornate sull'ulivo controllando chi entra e chi esce!

Io ho lavorati i miei Tippi e Tappi con il classico cotone da uncinetto (Cotton 5 dell'Adriafil), mentre Isi è stato lavorato con un filato più grosso misto cotone e lini (Ornaghi Natural ne servono un po' più di 50g).

Ma tornando al modello di Amineko e alle sue 10 stelle... un altro motivo per il quale adoro questo modello è la sua versatilità con un po' di fantasia si possono creare micetti diversi ugni volta partendo dal modello base.

domenica 24 maggio 2009

Anellini Siciliani con Fave Fresche


Ok, mi arrendo ma...
(mi perdoni chi sente la citazione sua!)

le pasta con le fave me la mangio lo stesso!

Il caldo mi ha colto di sorpresa, stavo gustandomi i miei piatti primaverili preferiti...e poi 30° (32° in cucina per amor di precisione), per cui sono dovuta correre ai ripari con fresche insalate estive. Ma le fave fresche non ci sono mica tutto l'anno, e non potevo assolutamente rinunciare a questo meraviglioso piatto di pasta.

Le fave le ho scoperte nel Salento qualche anno fà, ed è stato amore a prima vista sia nella versione secca che fresca. Questo legume non rientra negli ingredienti tipici della cucina Emiliano-Romagnola, ma per fortuna nei negozi e nei mercati le fave si trovano facimente.

Gli Anellini Siciliani li trovate facilmente nei supermercati coop, prodotti Libera Terra date un'occhiata al loro sito troverete anche tanti altri prodotti, acquistando i quali poter sostenere la loro attività.

Attenzione!!! Nella ricetta che segue non ho inserito le dosi, fate un po' voi a seconda dei vostri gusti ma considerate che questa basta è buonissima per cui... per una volta... potete abbondare con le dosi!!

Ingredienti:
Anellini Siciliani
Fave fresche
Polpa di Pomodoro
Trito aromatico di cipolla sedano e carote
Prezzemolo
Olio extra vergine di oliva
Sale

Per le Fave:
il procedimento è un po' lunghino, ma abbiate fiducia ne vale la pena!

Mettete a bollire l'acqua, nel frattempo aprite i bacelli per estrarre le fave. Bollire le fave per circa 15 m. il guscio esterno si gonfiera, e sarà più facile toglierlo ma le fave non devono essere troppo cotte. Infine scolatele raffreddatele sotto l'acqua bollente e togliete la pellicina esterna.

Per la pasta:
Mettete a bollire abbondante acqua, quando questa bolle salate e buttate la pasta... (forse non c'era bisogno di dirlo!!!) io di solito abbondo un po' con i tempi di cottura, rispetto a quelli indicati sulla confezione.

Per il sugo:
Nel frattempo soffriggete in poco olio il trito aromatico, aggiungete le fave, lasciate cuocere 1 min., infine aggiungere la passata di pomodoro e salare, lasciare cuocere a fuoco lento per una decina di minuti.

Scolare la pasta, unirla al sugo e farla saltere per 1-2 min.

Servire aggiungendo prezzemolo fresco e olio di oliva.


domenica 17 maggio 2009

Gatto ai ferri...

...e gatto all'uncinetto!
(ditelo che per un attimo avete pensato che stessi per proporvi una gustosa ricetta per cucinare il vostro gatto!)




Direttamente dalle fresche colline di
Wool and walking in the Apennines
è arrivato Berry !

E' un micetto meraviglioso e tenerissimo, ed incredibilmente bello,
per citare le esatte parole, di Sue -Lessie-, la sua creatrice:
" his arms are blackberries, his head a gooseberry
and his behind is defintly a raspberry".
aggiungo che ha una strana coda, che mi ricorda una micetta nera di mia conoscenza!


credo che i suoi meravigliosi colori siano dovuti alla sua dieta ricca di frutti di bosco, Berry è arrivato con tutto l'occorrente per una sana e corretta nutrizione, e con ricettine di Crumble che potrete trovare prossimamente sui vostri schermi!
Mi ha portato anche i deplian turistici delle sue zone di origine...non resitsto ho bisogno di pace e di "corte" camminate in collina!!

Grazie Sue, per Berry e per avermi convinto a partecipare a questo Swap non ufficiale!
I gatti di Sue, sono veramente eccezzionali, qualcuno si aggira per il suo blog, ma altri si trovano su Raverly, guardate i progetti di Lessie!

Se adesso non potete resistere e ne volete assolutamente relizzare uno, sempre su Raverly trovate il Kitty knitted Swap!

E i gatti all'uncinetto?
ci sono anche loro... Tippi e Tappi due tipetti giapponesi con un certo caratterino, che si nutrono unicamente di The Giapponese.



Per quanto sia una maglista incallita, sono un po' spaventata dal lavorare ai ferri piccole cose, per questo ho ripreso in mano il vecchi uncinetto e mi sono sommersa nel meraviglioso mondo degli Amigurumi.
Passione che ha folgorato anche Nadia, per cui presto nello spazio di b arriverà anche Isi!


martedì 12 maggio 2009

Riso Venere con asparago selvatico



Riso profumatissimo originario della Cina, pare che in tempi antichi per la sua rarità fosse riservato alle tavole dell'imperatore. Una sua variante è coltivata nella Pianura Padana per cui anche se non è molto conosciuto, lo si può comunque trovare abbastanza facilmente.

Lo potete trovare nella versione integrale o semi-integrale, il colore nero è una caratteristica della parte esterna del chicco. Rispetto ad altri tipi di riso contiene il doppio di Ferro per cui risulta essere un ottimo almento.

Visto il suo profumo intenso, non è sempre facile trovare il giusto abbinamento, devo dire che questo risotto mi ha inaspettatamente soddisfatto. L'asparago selvatico, è l'asparago più sottile che potete trovare facilmente nei mercati, per i risotto lo preferico rispetto ai normali asparagi.


Ricetta:

2 persone

140 g di riso venere
asparagi selvatici
dado vegetale
cipolla tritata

per condire:
sale
succo di limone
olio di oliva


La cottura del riso richiede circa 40 minuti, se avete la pentola a pressione abbrevierete i tempi di cottura.
Io che la pentola a pressione non ce l'ho, per abbreviare i tempi di cottura lascio in ammollo il riso in poca acqua per 1-2 ore, riutilizzando l'acqua di ammollo per la cottura.

In un bollitore scaldate l'acqua che servirà per la cottura del riso.

Soffriggette in poco olio la cipolla in una pentola dal fondo pesante, aggiungete una parte degli asparagi tagliati in pezzetti di circa 2 cm. e infine il riso lasciandolo tostare per un minuto.
Aggiungete l'acqua di ammollo del riso, e aggiungete altra acqua calda, (le proporzioni esatte non le ricordo ma il riso deve essere ben coperto dall'acua) aggiungete il dado vegetale, coprite la pentola fino all'ebollizione, poi abbassate la fiamma e spostate leggermente il coperchio in modo che la pentola non sia completamente chiusa.

Come per tutti i risi integrali o semi-integrali non sarà necessario mescolare continuamente in cottura, e aggiungere lentamente il brodo.

A fine cottura dovrà avere la consistenza di un risotto, nel caso si secchi troppo aggiungete altra acqua.

Nel frattempo cuocete a vapore un po' di aparagi selvatici da servire insieme al risotto, conditi con sale olio e limone.




martedì 5 maggio 2009

Mora&Panna



Ovvero come un pentagono diventa un maglioncino...

Questo maglioncino definisce perfettamente la mia idea di lavoro a maglia. Tutto è iniziato quando ho comprato un gomitolo del Filato Chicca della Tropicl Lane, nel mio Lys di Cento. Mi piace l'idea di poter acquistare un solo gomitolo portarlo a casa e giocarci un po' finchè non scopro cosa vuole diventare, senza idee precise, senza un modello in testa solo io e il filato... e anche i ferri, che senza quelli non si fa niente.

Il filato è un misto di cotone e dralon, molto morbido e più caldo del solo cotone, il colore è bellissimo mi ricorda un gelato alla mora e alla panna appunto!!!

Ho realizzato il pentagono per caso, una sera,le forme geometriche mi piacciono e volevo capire come si potevano realizzare. Alla fine il lavoro era talmente bello che non potevo relegarlo a semplice esperimento così ho iniziato ad immaginare e lavorare il maglioncino.

Il lavoro non è perfetto, ho sbagliato l'altezza degli scalfi per le maniche, per non rifare tutto e correggere comunque l'errore ho dovuto alzare la posizione del pentangono... ma sono cose che capitano, specialmente quando si ha fretta di vedere il proprio lavoro finito.

Sto pensando di rifare il maglioncino in versione autunnale con il filato della Noro, sock Kureyon, sarebbe bellissimo, la rigatura del filato farebbe risaltare i diversi tipi di lavorazione del modello.
I colori della Noro sono "impagabili"... ma visto il costo del filato ci penso bene prima di iniziare il lavoro, anche se dai miei calcoli per una taglia S con un paio di gomitoli dovrei farcela.


domenica 3 maggio 2009

La piena del Po

Un 1° Maggio diverso dal solito...
in giro con mio padre sugli argini del Po in piena.

Da tempo gli avevo chiesto di accompagnarmi per un giro sul fiume, lui ama particolarmente il paesaggio del Po, e sin da piccola mi ha insegnato ad apprezzarlo. Siamo a pochi chilometri da casa, ma sembra di immergersi in un altro mondo, questa senzazione era resa ancora più forte, dal passaggio della piena del fiume che proprio quel giorno avrebbe raggiunto la zona tra
l'Emilia-Romagna e il Veneto.


L'area in cui il fiume Panaro si immette nel Po presso Salvatonica.






Alcune immagini del fiume nei dintorni di Ravalle.