giovedì 7 ottobre 2010

Asinara

Asinara
Sinuaria
Isola nell'Isola

Isola di Pescatori...Colonia penale...Stazione di Quarantena...Carcere di massima sicurezza...
Parco Nazionale...Isola dei Cassaintegrati...
spero di non dover aggiungere all'elenco anche Parchetto divertimenti per turisti, perchè quasi ci siamo, con quei trenini gommati rossi e verdi che si aggirano per l'isola stracolmi di quella specie umana pericolosissima che è il turista!


Ma nonostante tutto, l'Asinara con il suo carico di storia e il suo patrimonio ambientale si fa sentire. Percorrendo i 25 Km di strada carrabile da Cala Fornelli sino a Cala d'Oliva, si attraversa la storia italiana degli ultimi 100 anni, per poi fare un brusco salto nel presente fatto di persone che lottano per il posto di lavoro, occupando con rispetto questo pezzo di storia italiana.


L'Asinara è un simbolo, proprio come lo sono gli asini bianchi che la popolano e gli danno il nome, l'idea dell'isolamento, la senzazione di essere in un isola nell'isola non ti abbandona mai, nemmeno mentre la visiti a bordo del trenino Catalano. Le modalità di visita al parco sono varie, si può decidere di visitarla tranquillamente per conto proprio, ma sopratutto se si tratta della prima visita, il supporto delle guide del Parco è indispensabile. Il motivo è semplice, è può essere riassunto nelle parole della guida che ci ha accompagnato nella visita:
-Non vi è alcuna pubblicazione ufficiale sulla storia dell'isola, le notizie derivano dai racconti di chi ha vissuto la realtà dell'Asinara, gli Ex Carcerati, e le persone che lavoravano per la colonia penale!-

Forse si tratta di una storia troppo recente per essere raccontata, un altro simbolo di isolamento, perchè non c'è solo l'isolamento di chi nell'isola ha vissuto, ma anche l'isolamento degli isolani dell'isola grande che si sono sentiti espropriati di parte del loro territorio, e che per riprenderselo hanno dovuto lottare.


Lo splendido paesaggio naturale, diventa una cornice scenografica d'eccezione al racconto storico, anche gli edifici dove è stato vissuto, fanno parte del paesaggio. Non si può pensare all'asinara come ad un territorio incontaminato, la colonia penale agricola ha lasciato i segni del suo passaggio. L'insieme crea uno spazio/ambiente malinconico, dove l'architettura si fonde con l'asprezza del paesaggio. Appena sbarcato sull'isola vorresti andartene, la senzazione d'insieme è difficile da sopportare, ma appena sali sulla barca che ti riporta in Sardegna, non puoi fare a meno di organizzare un ritorno all'Asinara perchè quella senzazione già ti manca.



Se volete saperne di più sull'isola e la sua storia inserisco una serie di link utili, per organizzare una visita o semplicemente raccogliere informazioni, inoltre vi consiglio la lettura del libro di Silvia Sanna "100 giorni sull'Isola dei Cassaintegrati" il racconto della battaglia degli operai della Vinyls di Porto Torres,  una storia di profonda solidarietà e forza, intimamente legato al carattere simbolico dell'Asinara.

2 commenti:

  1. L'isola dell'Asinara è casa mia

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  2. Ciao Rina,
    è un piacere risentirti, tu puoi goderti l'Asinara quando vuoi senza dover seguire i ritmi dei trenini turistici... prima o poi ci torno e questa volta giro in bici!!!

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