domenica 17 ottobre 2010

Perline e Pepite

ovvero... cosa serve per far felice una donna :D

cosine luccicanti e pepite (di cioccolato!)

Ammetto di essere un po' particolare, un piacevole pomeriggio di shopping per me può essere tranquillamente speso al Natura sì o al negozio Equosolidale, mentre un giretto tra i negozi di abbigliamento in centro mi sembra un incubo... c'è solo una cosa che mi fa vacillare, gioielli di argento e pietruzze colorate ^_^ 
Impazzisco per queste cose, amo sopratutto i gioielli vecchi che vendono a peso d'oro ai mercatini di antiquariato -ma se sono in argento @_?-  io poi sono negata e non riuscendo a contrattare mi fregano sempre!


Grazie a Elisa conosciuta tramite Ravelry ho recentemente scoperto le gioie della autoproduzione di cosine lucciccanti, ho iniziato realizzando qualche marcapunto con le perline che lei mi ha regalato per Natale, poi una collanina poi un'altra... adesso hanno aperto pure un negozio di perline a Ferrara -e chi mi ferma più!-

Ma allora cosa serve per farmi felice?
- Una perlina Verde regalata da Elisa
- Un sacchetto gigante di scarti di perline di vetro comprato a Murano
- Perline in finto argento da Brico

- Chicchi di caffè tostato ricoperti di cioccolato fondente di  Sant'Eustachio Il Caffè di Roma
ilmoroso sa come conquistarmi  :D c'è anche un'intero sacchettone di caffè tutto per me :DDDD




mercoledì 13 ottobre 2010

Spaghetti del Vagabondo

ma anche di Lilly naturalmente...
Il nome del piatto viene dal moroso... anche perchè -e la cosa non stupirà nessuno dei miei conoscenti!-
io Lilly e il Vagabondo non l'ho mai visto :D
Tecnologicamente sembro piuttosto avanzata, ma la verità è che ho saltato un'intera era, per cui a casa mia non si sono mai viste le vecchie videocassette con le quali alcuni anni fa avrei potuto colmare le mie lacune cinematografiche... mi sono persa molti dei grandi classici ^_^



E' strano come a volte la creatività aiuti a superare situazioni difficili:
rientri a casa alle 7 di sera -sei pure contenta perchè è presto!-, hai una fame da lupi, non fai la spesa da tre settimana, il frigo piange e grida vendetta... dopo un attimo di scoramento inizi a raccattare ingredienti a caso e solo alla fine scopri che cosa stavi per cucinare.

Spaghetti con le polpette
La prima legge della Cucina:
Se la dispensa piange e il frigorifero urla... fai polpette.


Con queste dosi vi verranno tante piccole polpette, tanto per darvi un'idea se volete condirci la pasta bastano per 6 persone, ma una polpetta tira l'altra, per cui meglio abbondare.
Ho dovuto coniare una nuova unità di misura, la tazza di b, tempo per pesare non ne avevo, per cui ho usato la mia mitica tazza verde tutto fare!
una tazza di b=una tazza che contiene 160 ml di acqua
con questa ho raggiunto i limiti dell'assurdo :D

INGREDIENTI:
per le polpette
2 tazze di b di fiocchi di ceci
3 tazze di b di acqua
1 zucchina
pane grattato 
2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
cipolla
olio evo
prezzemolo
sale

Fate bollire l'acqua salate, versate i fiocchi e lasciate cuocere per circa 5 min.

Nel frattempo mettere la cipolla tritata in una padella con poco olio, fate soffriggere leggermente, aggiungete lo zucchino grattuggiato a pezzi grossi, lasciate cuocere un paio di minuti. Aggiungete i ceci e lasciate insaporire sul fuoco per qualche minuto.

Mettete tutto in una ciotola, aggiungete il pane, il lievito alimentare, il prezzemolo, aggiustate di sale. Mescolate a lungo in modo da amalgamare bene il tutto.

Scaldate poco olio in una padella, formate delle piccole polpette passatele nel pane e scottatele in padella.

A questo punto le polpettine sono pronte e sono già buonissime,ma la cosa migliore è ripassarle in padella con un buon sugo di pomodoro, essenziale se volete condire la pasta :D
Come verdure ho usato le zucchine, ideali perchè si sono un po' sciolte amalgamandosi ai ceci, ma potete usare qualsiasi tipo di verdura.

giovedì 7 ottobre 2010

Asinara

Asinara
Sinuaria
Isola nell'Isola

Isola di Pescatori...Colonia penale...Stazione di Quarantena...Carcere di massima sicurezza...
Parco Nazionale...Isola dei Cassaintegrati...
spero di non dover aggiungere all'elenco anche Parchetto divertimenti per turisti, perchè quasi ci siamo, con quei trenini gommati rossi e verdi che si aggirano per l'isola stracolmi di quella specie umana pericolosissima che è il turista!


Ma nonostante tutto, l'Asinara con il suo carico di storia e il suo patrimonio ambientale si fa sentire. Percorrendo i 25 Km di strada carrabile da Cala Fornelli sino a Cala d'Oliva, si attraversa la storia italiana degli ultimi 100 anni, per poi fare un brusco salto nel presente fatto di persone che lottano per il posto di lavoro, occupando con rispetto questo pezzo di storia italiana.


L'Asinara è un simbolo, proprio come lo sono gli asini bianchi che la popolano e gli danno il nome, l'idea dell'isolamento, la senzazione di essere in un isola nell'isola non ti abbandona mai, nemmeno mentre la visiti a bordo del trenino Catalano. Le modalità di visita al parco sono varie, si può decidere di visitarla tranquillamente per conto proprio, ma sopratutto se si tratta della prima visita, il supporto delle guide del Parco è indispensabile. Il motivo è semplice, è può essere riassunto nelle parole della guida che ci ha accompagnato nella visita:
-Non vi è alcuna pubblicazione ufficiale sulla storia dell'isola, le notizie derivano dai racconti di chi ha vissuto la realtà dell'Asinara, gli Ex Carcerati, e le persone che lavoravano per la colonia penale!-

Forse si tratta di una storia troppo recente per essere raccontata, un altro simbolo di isolamento, perchè non c'è solo l'isolamento di chi nell'isola ha vissuto, ma anche l'isolamento degli isolani dell'isola grande che si sono sentiti espropriati di parte del loro territorio, e che per riprenderselo hanno dovuto lottare.


Lo splendido paesaggio naturale, diventa una cornice scenografica d'eccezione al racconto storico, anche gli edifici dove è stato vissuto, fanno parte del paesaggio. Non si può pensare all'asinara come ad un territorio incontaminato, la colonia penale agricola ha lasciato i segni del suo passaggio. L'insieme crea uno spazio/ambiente malinconico, dove l'architettura si fonde con l'asprezza del paesaggio. Appena sbarcato sull'isola vorresti andartene, la senzazione d'insieme è difficile da sopportare, ma appena sali sulla barca che ti riporta in Sardegna, non puoi fare a meno di organizzare un ritorno all'Asinara perchè quella senzazione già ti manca.



Se volete saperne di più sull'isola e la sua storia inserisco una serie di link utili, per organizzare una visita o semplicemente raccogliere informazioni, inoltre vi consiglio la lettura del libro di Silvia Sanna "100 giorni sull'Isola dei Cassaintegrati" il racconto della battaglia degli operai della Vinyls di Porto Torres,  una storia di profonda solidarietà e forza, intimamente legato al carattere simbolico dell'Asinara.

domenica 3 ottobre 2010

Sardegna Costa Paradiso

E' un po' tardi per parlare delle vacanze estive?
...anche se le vacanze estive sono vacanze settembrine?

Ho 5-6 FO da pubblicare, un paio di Wip, nessunissimo UFO...
avrei tante chiacchiere da sferruzzo da fare, ma è un periodo un po' confuso, per cui anche i miei post diventano confusi!


La Gallura, il Sassarese e la Costa Paradiso.

Periodo confuso, vacanze confuse... da quando è arrivato TOM i miei servigi in qualità di navigatrice non sono più richiesti, a volte perdo la bussola e non so più dove mi trovo. Devo ammettere che quest'anno mi sentivo un po' persa negli spostamenti tra una spiaggia e l'altra, della Costa Paradiso. Se state pensando a una meta per le prossime vacanze non chiedetemi dove sono le spiagge più belle, non saprei rispondervi. Dicono che con la vecchiaia tutte le tendenze e le manie si amplifichino...e io definitivamente non sopporto più la vita da Spiaggia... sarò invecchiata? ...o forse sono state le 7 ore sull'affollatissima spiaggia di Stintino a farmi impazzire?


Valledoria è un piccolo comune tra Castelsardo e Badesi. Forse ancora sconosciuto al turismo di massa,  ma non preoccupatevi -o preoccupatevi molto!- da quel che ho potuto vedere, si stanno dando da fare... nella splendida campagna dei dintorni stanno sorgendo residence per turisti vista mare, di 3-4 piani coloratissimi, che contrastano con la tipica architettura della zona fatta di case piccolissime di un solo piano. Arriva il turismo... tra le persone del posto c'è chi lo incoraggia e c'è chi non lo vuole.

La zona è ancora autentica, girando per le strade trovi cartelli artigianali che ti indirizzano verso le cantine dove avviene la vendita diretta dei vini prodotti da piccole aziende locali. Gli agriturismi ti offrono i prodotti delle loro aziende, mai mangiato dei gnocchetti sardi così buoni, mentre altri cartelli ti indirizzano verso la pasticceria della nonna o della zia.


L'area di San Pietro a Mare è incredibilmente bella, il paesaggio che si gode dalle alte dune della spiaggia è meraviglioso, da una parte le calme acque del fiume Coghinas, dall'altra le turbolenti onde del mare,  all'orizzonte Castelsardo e l'Asinara. 

Castelsardo è a pochi chilometri, vale la pena farci un giro, naturalemnte nel tardo pomeriggio, perchè ammirare un tramonto sul mare dalle mura della cittadina è veramente uno spettacolo mozzafiato.


Arrivare ad Alghero richiede qualche chilometro in più, ma non potevo di certo rinunciare ad una passeggiata tra i vicoli di questa splendida cittadina spagnola... @_? Spagnola ma non siamo in Sardegna? Basta dare un'occhiata ai nomi delle strade...


Dimenticavo cliccate qui...
Perchè?
:D perchè per fare la foto mi sono arrampicata su un costone di roccia, poi sono ridiscesa dalla parte opposta, e mi sono sporta pericolasemte a picco sul mare... insomma niente di strano, tranne il fatto che ero in costume da bagno e ciabatte :D Ma quando lo capirò che io in Sardegna ci devo andare con l'attrezzatura da trekking???... altro che ciabattine!!!

Il viaggio non finisce al prossimo post vi porto in carcere all'Asinara...